7.0
- Band: EDGE OF SANITY
- Durata: 00:45:00
- Disponibile dal: /09/2003
- Etichetta:
- Black Mark
- Distributore: Audioglobe
Ritornano gli Edge Of Sanity, ritorna Dan Swanö! Si sta parlando di uno dei miti di chi scrive, inutile negarlo, e avere l’opportunità di scrivere in questa sede di questo grande musicista nonché di un nuovo album di una delle proprie band più amate è motivo di grande esaltazione. Gli Edge Of Sanity nella scorsa decade hanno scritto alcune delle più belle pagine del death metal svedese, sfornando capolavori come “Unorthodox”, “Purgatory Afterglow” e “Crimson”, album che hanno sempre messo in luce le straordinarie doti compositive di Dan Swanö, un musicista eclettico e aperto a qualsiasi tipo di contaminazione ed influenza. La varietà non è mai mancata in un loro lavoro, c’era da aspettarsi sempre di tutto da un album degli Edge Of Sanity: si poteva passare da brani death-black velocissimi ad altri quasi gotici oppure progressive (i Marillion sono la band preferita di Swanö), da un growl cupissimo a calde voci pulite. Si sprecavano i complimenti e gli elogi per ogni singola pubblicazione quando l’ascesa di questo particolarissimo gruppo si interruppe bruscamente nel 1997, poco dopo l’uscita di “Infernal”, quando il talentuoso songwriter/produttore (secondo voi chi ha lanciato Opeth, Novembre e Katatonia?) decise di abbandonare la band per dedicarsi agli altri progetti in cui era coinvolto. I restanti membri, anziché sciogliersi, diedero alle stampe, con un nuovo cantante, “Cryptic”, un album che non valeva un decimo di quelli realizzati in precedenza e che presentava gli EOS come una normalissima death metal band, priva di quegli elementi che l’avevano resa tanto grande. Il flop ovviamente fu colossale e da lì il nome Edge Of Sanity è rimasto nel congelatore sino ad oggi. E’ storia recentissima il fatto che Dan abbia annunciato di aver composto nuovamente materiale degno di essere pubblicato sotto questo monicker, e poiché gli altri membri della band si erano permessi di incidere un album senza di lui, egli ha fatto lo stesso: è entrato in studio praticamente da solo e ha registrato una raccolta di brani legati fra loro che rappresentano la seconda parte della storia trattata nell’imponente “Crimson” (che era un’unica composizione di quaranta minuti!). “Crimson II”, musicalmente parlando, a parte qualche linea melodica, non è però facilmente riconducibile al succitato primo capitolo: essendo stato infatti composto solo da Swanö si presenta per lo più come un disco di progressive metal (nella sua accezione più ampia) con venature estreme, più vicino allo stile espresso sul lavoro solista di quest’ultimo (il bellissimo “Moontower” del 1997) anziché a quello degli EOS. E’ infatti evidente la mancanza dell’apporto dei vecchi membri, che rappresentavano la componente più tipicamente estrema e death metal della proposta della band. La forza di questa formazione era sempre stata l’unione di questi due diversi modi di intendere la musica, ed essendo ora assente questo dualismo il disco, nel complesso, perde in varietà e dinamicità, proprio come era stato per “Cryptic”, anche se ora le parti si sono invertite. Ovviamente la qualità è comunque altissima, Dan ha fatto di gran lunga meglio dei suoi vecchi compagni e sarà sempre un piacere ascoltare un lavoro di tale caratura, sebbene il paragone tra quest’ultimo e “Crimson” resti certamente improponibile. Si poteva quindi fare di meglio, ma pazienza: Dan Swanö ha comunque composto l’ennesimo bel disco della sua carriera. Dopo essere passati attraverso la gioia di avere tra le mani un nuovo album di questa band e la piccola delusione causata dal suo effettivo valore, si resta in ogni caso felici che la parola ‘fine’ sulla discografia degli Edge Of Sanity sia stata posta in modo almeno decoroso (dopo “Crimson II” non verrà mai più pubblicato un album sotto questo monicker). E questo è ciò che conta.