8.5
- Band: EDGUY
- Durata: 01:05:28
- Disponibile dal: 26/08/2011
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Certo che la vita di Tobias Sammet deve essere sempre piena. Se anche la storia degli Edguy (almeno quella discografica) si interrompe con la fatica del 2008 “Tinnitus Sanctus”, lui nei tre anni che ci separano da questa estate 2011 è riuscito a promuovere il contemporaneo “Scarecrow” del progetto Avantasia, a buttare fuori un doppio album nel 2010 sempre per quel progetto e a fare pure due tour a supporto dell’intera opera, convocando una ventina di artisti importanti e registrando nel contempo un immenso doppio DVD del tour del 2008; in aggiunta a queste cose, ha prodotto anche un album/dvd live pure per gli Edguy, il buon “Fucking With Fire” del 2009. Considerando che in due anni c’è chi non riesce nemmeno a finire il puzzle che ha cominciato a casa propria, non possiamo che stupirci della resistenza fisica e mentale dello stakanovista Sammet. Però una cosa che era plausibile aspettarsi poteva essere un calo delle idee, una sorta di stanchezza che, specchio dei travagliati anni appena trascorsi, finisse per riflettersi sul disco nuovo, appannandolo e rendendolo smorto. Timore questo che viene però fugato sin dalla prima strabiliante canzone di questo entusiasmante “The Age OF The Joker”, album che ci porta il ritratto di una band in formissima, piena zeppa di idee e con ancora tanta, tantissima voglia di stupire i propri fan. Da dove arrivi l’ispirazione per le bellissime melodie (tutte vincenti, dalla prima all’ultima), per le continue sorprese (la chitarra country di “Pandora’s Box” o la tastiera poppeggiante di “Two Out Of Seven” sono solo esempi…) oppure per i continui cambi di registro dai momenti prettamente heavy ad altri più hard rock, proprio non lo sappiamo, ma non ci interessa neanche saperlo. Quello che ci interessa è che questo nuovo lavoro targato Edguy è una vera bomba, un disco forgiato nei suoni classici dell’heavy metal, arricchito dall’esperienza e dallo stile della band e completato da una serie di ritornelli e bridge che non potranno che stamparsi nella vostra testa dopo il primo paio di ascolti. Che sia il metal epico di “Robin Hood”, che sia il power frenetico di “The Arcane Guild” o ancora il metal di ispirazione avantasiana di “Breathe” o l’hard rock misto all’AOR di “Fire On The Downline”, il disco ci stupisce sempre e comunque, sia per una bella melodia, o per una soluzione che non ti immagini o ancora semplicemente per la solidità della composizione. Le canzoni di quest’album, semplicemente, funzionano. E non importa se siamo tornati ai suoni di “Vain Glory Opera” o se l’hard rock di “Tinnitus Sanctus” è ancora presente. Oramai gli Edguy hanno una loro identità, ed ogni elemento che negli anni ha caratterizzato il loro sound, ogni sfumatura che può aver fatto innamorare un fan di questa band è presente nell’album rendendolo una veritiera immagine degli Edguy attuali. Semplicemente un album completo, dove trovare tutto quello che si ama della band di Fulda. Da avere assolutamente.