8.0
- Band: EDGUY
- Durata: 01:00:56
- Disponibile dal: 15/03/2004
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Audioglobe
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I più attenti di voi sicuramente ricorderanno che un paio di mesi fa, sulle pagine di Metalitalia.com, s’era già parlato di “Hellfire Club” in occasione di una pre-listening session organizzata per promuovere il disco. Quell’unico ascolto dato alle nuove canzoni non ci convinse troppo, ma bisogna pur sottolineare che quella non era la versione definitiva delle stesse. Ora, a lavoro ultimato, l’opinione cambia completamente. Gli Edguy si riconfermano come una band di assoluto valore, una tra le migliori in ambito power del nuovo millennio. Tobias Sammet & Co. non falliscono la prova del sesto full-lenght raggiungendo picchi altissimi in fase di songwriting ponendo un’attenzione particolare per quel che riguarda gli arrangiamenti e le ricercatissime orchestrazioni presenti nel loro sound. Lo stile, pur rimanendo ancorato al classico suono power, subisce vitali iniezioni di heavy classico e di momenti più hard rock, sconfinando talvolta verso lidi di rock’n’roll americano. L’apertura delle danze è affidata a “Mysteria” che fa subito centro: le chitarre di Jens e Dirk macinano riff micidiali e l’ottimo chorus non fa altro che migliorare l’episodio in questione. “The Piper Never Dies” è un pezzo molto lungo e ben articolato (la sua durata è di poco superiore ai 10 minuti) farcito di arrangiamenti sopraffini e da due chitarre molto ispirate; “We Don’t Need A Hero” invece è una track molto tirata incentrata sullo stile tipico dei tedeschi. Anche la seguente “Down To The Devil” prosegue la forsennata corsa iniziata col pezzo precedente mettendo in luce il lato più ruffiano degli Edguy, completamente a loro agio nel comporre melodie ammiccanti. Il lato più hard rock del disco si palesa incontrastato in “King Of Fools”, mentre la seguente “Forever” è una riuscita ballad in cui le eleganti orchestrazioni catalizzano l’attenzione. “Under The Moon” è una song davvero avvincente fondata su riff energici e duri atti a materializzare una bordata di pura esplosione metallica; “Lavatory Love Machine” diverte molto grazie alla sua anima molto gogliardica, da sempre peculiarità insita nel carattere di Tobias. “Rise Of The Morning Glory” ha un inizio ultra speed e, pur subendo dei rallentamenti, non concede un attimo di tregua; “Navigator” è senz’altro da ricordare per il suo refrain molto catchy e per un break centrale dalle forti tinte rock. La ballata “The Spirit Will Remain” conclude nel modo migliore il disco grazie a mirabili orchestrazioni che ripercorrono non poco la formula delle migliori colonne sonore cinematografiche. “Hellfire Club” è un lavoro davvero ben riuscito che consegna definitivamente gli Edguy all’Olimpo dei metal god. Da avere!!!