7.0
- Band: EDGUY
- Durata: 02:30:15
- Disponibile dal: 17/07/2017
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
Spotify:
Apple Music:
C’è veramente qualcosa da specificare su una delle band più influenti degli ultimi anni per la scena metal europea? Ebbene si, perché non capita spesso che qualcuno come gli Edguy possa permettersi di spegnere una torta con venticinque candeline dopo UN solo cambio di line-up nella sua storia. “Monuments” è una mastodontica raccolta (ben tre dischi di cui l’ultimo un DVD live inedito registrato a San Paolo nel 2004, durante il tour di “Hellfire Club”, con inclusa una serie di videoclip di vecchie tracce) di successi della band tedesca, che si apre con cinque inediti per poi valorizzare principalmente la cosiddetta ‘parte hard rock’ della storia di Sammet & co. La cosa buona, in questo caso, è che per quanto riguarda il best of si tratta davvero di una raccolta: nessuna ri-registrazione e nessun rimaneggiamento di canzoni e materiali che ci hanno accompagnati in queste due decadi e mezzo di storia. Così non mancano i pezzi dove compare anche Hansi dei Blind Guardian o quelli dell’ultimo “Space Police”, sapientemente ordinati di modo da poter far scendere la lacrimuccia al fan di vecchia data o appassionare il giovane che si avvicini per la prima volta al lavoro della band. Certo, la forbice tra periodo power e quello hard rock si sente pesantemente, cosa che potrebbe scontentare il fan di “Kingdom Of Madness”, ma non per questo “Monuments” è un’opera malriuscita. Dato che ci sembra superfluo commentare una serie di pezzi entrati nell’immaginario power metal collettivo (come “Tears Of A Mandrake” o “The Piper Never Dies”), riteniamo che sia più opportuno approfondire i ben cinque inediti che i Nostri decidono di includere: operazione che suona un po’ fastidiosa perché sembra fatta apposta per convincere i fan accaniti a comprare il best of solo per gustarsi i pezzi nuovi. L’album si apre con “Ravenblack”, singolo ‘né carne, né pesce’ che abbiamo avuto modo di sentire da un mesetto a questa parte, seguito a ruota da “Wrestle The Devil”, altro pezzo che non dice granché. Da “Open Sesame” in poi, però, la situazione cambia: il veloce pezzo rockeggiante spiana la strada alla powerissima “Landmarks”, che ci riporta direttamente al passato della band, con tanto di doppio pedale sull’acceleratore, nonostante le tastiere forse un po’ troppo sacrificate per quello che ci si potrebbe aspettare da un pezzone così tirato. Pure “The Mountaineer” non è poi così male, quasi come se i Nostri cerchino di calibrare le due anime della band tra il ritmo del power e la classe dell’hard rock, anche se perde un po’ nella fase del ritornello. Altro discorso è da fare invece per la finale “Reborn in Waste”, un pezzo uscito direttamente dalle sessioni di “Savage Poetry” che si rivela essere una vera chicca per chi segue la band dai primordi. Nonostante non sia esattamente il pezzo più riuscito dei vecchi Edguy, ci riporta la mente al power di una volta, quello che pescava a piene mani dai Savatage e da cui i nostri hanno ampiamente attinto negli anni. Tutto sommato una operazione del genere si può promuovere anche se con qualche riserva: non sarebbe stato meglio far uscire un best of e un EP con i pezzi nuovi separati? Nonostante ciò, “Monuments” tiene fede al titolo che gli è stato dato, raccontando la storia di una band che è sempre riuscita a scrivere dischi di buon livello e che forse alcuni giovani ascoltatori di oggi dovrebbero approfondire un po’ di più.