7.0
- Band: ELDRITCH
- Durata: 00:53:00
- Disponibile dal: 23/03/2018
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
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Gli Eldritch presentano il loro undicesimo album, intitolato “Cracksleep”, composto da undici brani che parlano principalmente di insonnia e di alcune delle sue possibili cause. L’approccio segue sicuramente quello degli ultimi due album, “Tasting The Tears” e ancor più “Underlying Issues”, proponendo dunque un sound molto carico e di grande impatto, con riff decisi e potenti, lasciando però allo stesso tempo spazio alle melodie e ad un mood vagamente dark. Non è stato inserito in line-up un nuovo tastierista dopo l’abbandono di Gabriele Caselli (o, almeno, non ancora), però questo non significa che la band faccia a meno delle tastiere, perchè ha continuato a farsene carico da allora direttamente lo stesso Eugene Simone: anche in “Cracksleep”, queste mantengono dunque un ruolo importante nell’attuale sound della band, per quanto ovviamente ne venga fatto un uso un po’ differente rispetto al passato (quando c’erano tastieristi di ruolo) e non ci sia praticamente traccia di assoli. La tracklist segue bene o male le coordinate stilistiche sopra descritte, per quanto poi si possano ritrovare una strumentale (la titletrack) o venga posto in qualche caso l’accento sull’aspetto più atmosferico del sound della band (ad esempio in “My Breath” e “Hidden Friend”). I brani presenti nella prima parte del disco tendenzialmente sono più diretti, ma a nostro avviso è nella seconda metà della tracklist che si possono ascoltare le tracce più belle ed interessanti: già “Silent Corner”, ad esempio, è un pezzo che riesce ad essere davvero emozionante, ma è con il trittico rappresentato dalle stupende “Voices Calling”, “Staring At The Ceiling” e “Night Feelings” che l’album vede l’apice e gli Eldritch riescono a travolgere definitivamente l’ascoltatore con la loro carica dirompente, le affascinanti atmosfere e le squisite melodie. Probabilmente, se qualcuno dei vecchi fan sperava in un più deciso ritorno del gruppo toscano verso il metal prog, potrebbe rimanerne deluso, ma di certo “Cracksleep” è un buon album e la band prosegue con coerenza il proprio percorso artistico, confermando, nel caso ce ne fosse bisogno, di rappresentare ormai un’assoluta garanzia in quanto a qualità della propria proposta musicale.