ELDRITCH – Eos

Pubblicato il 15/11/2021 da
voto
7.0
  • Band: ELDRITCH
  • Durata: 01:07:26
  • Disponibile dal: 19/11/2021
  • Etichetta:
  • Scarlet Records

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Gli Eldritch giungono al dodicesimo studio album con questo nuovo lavoro, intitolato “Eos”. In line-up, oltre all’ennesimo avvicendamento al basso (stavolta con l’innesto di Dario Lastrucci), va sicuramente evidenziato il ritorno alle tastiere di Oleg Smirnoff, tra i protagonisti dei primi tre album della band, ancora oggi molto amati e apprezzati, che rappresentano probabilmente anche quelli con i quali in un certo senso gli Eldritch si sono fatti un nome agli inizi della loro carriera negli anni ’90, conquistando credibilità e fan. Naturalmente, se poi non avessero fatto album di qualità anche successivamente, difficilmente sarebbero arrivati oggi a pubblicare il loro dodicesimo album. D’altra parte, questo non significa neppure che il rientro di Oleg segni un deciso ritorno alle sonorità di quegli anni: al contrario, la band prosegue senz’altro sulla scia degli album precedenti, come “Underlying Issues” e “Cracksleep”, però è innegabile altresì constatare come il tastierista faccia sentire il suo carisma e il suo ruolo, conferendo un apporto veramente significativo, che rappresenta senz’altro un valore aggiunto per la musica degli Eldritch.
Dal punto di vista stilistico, la band toscana, dunque, in linea con gli ultimi album, propone delle tracce dal sound vagamente dark, con una componente power, palese ad esempio già dalla prima canzone “Failure Of Faith” (a parte l’intro rappresentato dalla strumentale “Dead Blossom”), al di là dell’inizio simil-black. Se, fino all’album precedente, tuttavia, i brani risultavano essere molto d’impatto, in questo nuovo lavoro in media il minutaggio tende a crescere e le tracce risultano un po’ meno dirette: non arriviamo a sostenere che la band sia tornata al prog come ai primi tempi della propria carriera, però questa sembra aver recuperato un maggior gusto per inserti strumentali, non solo con passaggi virtuosi, ma anche con effetti sonori particolari (talvolta anche elettronici) o brevi intro che in qualche modo arricchiscono il brano o ne anticipano alcuni temi. L’unica vera traccia più tendente realmente al prog è “Sunken Dreams”, posta a metà della tracklist, con la quale la band si cimenta in un brano più complesso e articolato, che risulta alquanto apprezzabile e ben riuscito. Non manca, in generale, la consueta cura per le melodie, che li porta così a realizzare refrain davvero accattivanti, tra i quali menzioniamo senz’altro, ad esempio, oltre alla già citata “Failure Of Faith”, anche “No Obscurity” e “The Awful Closure”. C’è spazio per una bella ballata pianistica, “I Can’t Beleive It”, resa a dir poco splendida da una meravigliosa interpretazione da parte di Terence Holler: il cantante, più in forma che mai, è un’autentica garanzia e canta meravigliosamente in tutto il lavoro. In “Circles”, peraltro, si riscontra anche la presenza di seconde voci che rappresentano un ulteriore elemento di varietà rispetto a quanto si può ascoltare nel disco. Immancabile, poi, la cover finale, la cui scelta stavolta è ricaduta su “Runaway” dei Bon Jovi, che tutto sommato non si discosta molto dalla versione originale.
Come abbiamo evidenziato, la band ha adottato per questo full-length un approccio leggermente diverso, per quanto comunque sulla scia dei lavoro precedenti: in linea di massima il tutto funziona molto bene, però obiettivamente qualche traccia appare un po’ appesantita dal tentativo di essere resa più ricca di elementi e meno diretta. In realtà, poi dipende da brano a brano e, anzi, proprio alcune delle tracce magari meno d’impatto sono poi di fatto tra quelle meglio riuscite dell’album. A conti fatti, reputiamo “Eos” un buon disco, con l’avvertenza che necessita però di più ascolti per poter essere pienamente assimilato.

TRACKLIST

  1. Dead Blossom
  2. Failure Of Faith
  3. The Cry Of A Nation
  4. circles
  5. No Obscurity
  6. Sunken Dreams
  7. Fear Me
  8. I Can't Believe It
  9. The Awful Closure
  10. Eos
  11. Runaway (Bon Jovi cover)
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