7.5
- Band: ELEINE
- Durata: 00:36:52
- Disponibile dal: 14/07/2023
- Etichetta:
- Atomic Fire
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Archiviato l’esperimento acustico provato con l’EP “Acoustic In Hell”, interessante ma non del tutto riuscitissimo, gli Eleine tornano con un nuovo full-length, il quarto della loro discografia, intitolato “We Shall Remain”, che segue di tre anni il buon “Dancing In Hell”. In line-up viene ancora una volta cambiato il bassista, con l’innesto di Filip Stålberg, che si rivela peraltro un ottima scelta e contribuisce a consolidare insieme al batterista Jesper Sunnhagen una sezione ritmica quanto mai potente e dirompente.
Diciamo che, tra le tanti chiavi del successo di “Dancing In Hell”, si poteva riscontrare la presenza di diversi brani potenti, sinfonici, ma dotati anche di belle soluzioni melodiche, specialmente nei refrain. In questo nuovo lavoro, invece, pur non venendo certamente meno la componente melodica, le canzoni appaiono meno focalizzate su quest’aspetto, per privilegiare invece un sound quanto più possibile compatto ed incisivo. Ne consegue che anche lo stile della band risulta un po’ più emancipato e personale rispetto a quello di tanti altri gruppi di metal sinfonico: le orchestrazioni ci sono e arricchiscono parecchio il sound, ma non sono mai ingombranti, a supporto di brani caratterizzati da riff devastanti e da un pounding travolgente. Dal punto di vista vocale, la cantante Madeleine Liljestam risulta essere sempre più un elemento caratterizzante nel sound del combo svedese, e si nota come riesca ad inserire diverse sfumature all’interno dei brani, risultando a seconda dei casi carica di grinta o dolce e soave, talvolta velatamente malinconica (ad esempio in “Suffering”) o persino con note di colore dal sapore mediterraneo o mediorientale (citiamo, tra le varie, “Through The Mist”). Come sempre, viene poi supportata per le parti growl dal leader Rikard Ekberg, che tendenzialmente, peraltro, rispetto al passato, con le sue chitarre sembra voler accentuare un po’ gli elementi death metal presenti nel sound.
La tracklist è dunque davvero molto compatta e non conosce praticamente punti deboli (a parte la brevissima e pressochè inutile strumentale “Vemod”), per quanto magari i singoli siano un po’ meno accattivanti rispetto ai pezzi forti di “Dancing In Hell”, ma menzioniamo almeno i brani di apertura, “Never Forget” e “Stand By Flame”, due canzoni che in qualche modo spronano a credere in se stessi per affrontare e superare tutte le avversità, “War Das Alles”, dark e gothicheggiante, con un titolo in tedesco, la titletrack, maestosa ma allo stesso tempo introspettiva e malinconica, nonché “We Are Legion”, scritta e dedicata ai propri fan. Unica pecca la durata dell’album, che supera appena i trentacinque minuti, non proprio tantissimi per un full-length di questo genere.
Ad ogni modo, riteniamo che il talento e la visibilità ottenuti dalla band negli ultimi anni abbiano effettivamente trovato più compiuta espressione in questo nuovo lavoro, dove gli Eleine mostrano di essere ulteriormente maturati e cresciuti sotto tutti i punti di vista, per cui a nostro avviso non solo ha fatto bene un’etichetta importante come Atomic Fire Records Records a puntare su di loro, ma quest’ultima, a sua volta, fornendo un adeguato supporto, potrebbe rappresentare anche un decisivo trampolino di lancio per il gruppo svedese.