6.5
- Band: ELEVATORS TO THE GRATEFUL SKY
- Durata: 00:43:17
- Disponibile dal: 11/12/2013
- Etichetta:
- Transubstans Records
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Esordio sulla lunga distanza dei palermitani Elevators To The Grateful Sky, che propongono uno stoner/doom debitamente modellato sui canoni della scena americana, ovvero con un approccio decisamente settantiano, dunque fisico, sudato e roccioso: per quanto non manchi qualche momento sonnolento, che potrebbe ricordare le esalazioni sudiste dei Goatsnake, “Cloud Eye” è un lavoro che si dipana prevalentemente su ritmiche sostenute (in relazione al genere, ovviamente) andando a creare un diffuso e piacevole sentore di rock’n’roll su tutti e quaranta i suoi minuti. L’aspetto migliore del lavoro, e – crediamo – punto di forza della band, è rappresentato innegabilmente dalla propensione al riff, che si manifesta sia in termini qualitativi che – soprattutto – quantitativi: ogni canzone ne presenta a bizzeffe, generalmente “fighi”, e vengono organizzati secondo strutture lineari che garantiscono un’immediata fruibilità. D’altro canto, quest’ultimo è forse l’aspetto più rivedibile dell’album, visto che tanta regolarità si pone causa di una certa qual somiglianza tra le varie canzoni e, dunque, tende rendere un po’ dispersivo l’ascolto. In definitiva, dunque, “Cloud Eye” è un album che non presenta particolari picchi ma nemmeno particolari lacune; probabilmente questo si deve al fatto che gli Elevators To The Grateful Sky sono una band giovane, con ancora della strada da fare sulla via della maturazione: li aspettiamo con curiosità in occasione delle prossime pubblicazioni!