6.5
- Band: ELEVATORS TO THE GRATEFUL SKY
- Durata: 00:29:22
- Disponibile dal: 23/12/2011
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Non ci sarà il deserto in Sicilia, quello no, ma il sole cocente estivo e le temperature torride spesso raggiunte nel corso delle ultime estati avranno sicuramente ispirato questo omonimo EP di debutto degli Elevators To The Grateful Sky. Pochi ma fondamentali indizi per capire verso quale genere si sono indirizzati i quattro palermitani che, con questi sei pezzi decisamente tradizionalisti e registrati tutto sommato in maniera azzeccata per il genere proposto, puntano a diventare un nome da tenere d’occhio per tutti gli amanti delle sonorità ruvide e cocenti dello stoner rock, le cui fondamenta sono state gettate nei primi anni ’90 dagli oramai leggendari Kyuss. Proprio dall’indimenticabile quartetto di “Blues For The Red Sun” sembra essere presa tutta la linfa compositiva degli Elevators, per nulla reinventori ma, anzi, più fedeli che mai nel riproporre una formula che sa di vecchio e di sabbia in bocca. Un’espediente che rende i brani funzionali e immediatamente riconoscibili, con parti frizzanti e rimandanti ad un rock più tradizionalista alternate ad altre in cui la psichedelia rievoca i classici miraggi d’arsura. Dal canto loro, le ritmiche si presentano piuttosto bene, sfoderando vagonate di riff cocenti che spesso sfociano in vere e proprie cavalcate tra le dune, a tratti accostate piuttosto bene alla voce di Sandro, decisamente più a suo agio nelle parti oppresse e contemplative, come nel caso di “White Smoke” e la successiva “Electric Mountain”, forse i pezzi meglio riusciti del lotto. Lungi dall’essere originali, questi ragazzi hanno gettato piuttosto bene le basi per un percorso musicale che, speriamo, possa dare presto i suoi frutti, sperando che le difficoltà geografiche e la riproposizione di questo genere musicale – attualmente non proprio in voga – non diventino facilmente degli ostacoli insormontabili.