8.0
- Band: ELVENKING
- Durata: 00:54:42
- Disponibile dal: 28/04/2023
- Etichetta:
- AFM Records
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La seconda parte del concept album ”Reader Of The Runes” è pronta ad invadere lo stereo di ogni appassionato del power metal dalle tinte oscure e folkeggianti: “Rapture” è il secondo capitolo della saga iniziata dagli Elvenking con “Divination” quattro anni fa e si presenta alla grande grazie al favoloso artwork disegnato dall’artista Zsofia Dankova.
La band friulana si rifà viva con un lavoro molto dinamico che unisce ancora una volta – e forse ancor più che in passato – tantissime influenze che non si fermano certo al power ed il pagan-folk metal, ma che trovano ispirazione e si addentrano all’interno della scena più brutale ed estrema (black e death) con l’ausilio di atmosfere tetre, classiche della scena gotica. Un lavoro intriso di sonorità oscure, quindi, che non a caso seguono la storia più sanguinosa e battagliera narrata in questo secondo atto.
La partenza, con la title-track “Rapture”, è subito coinvolgente grazie ad un brano davvero mozzafiato, capace di incantare grazie ad un sound che galoppa a cavallo tra viking e power metal, caratterizzato da un approccio vocale più ruvido da parte del cantante Damna. La batteria roboante colpisce con determinazione, spinta da una produzione attenta in grado di renderle massima giustizia. Ed è evidente che dietro alle pelli è tornato a sedersi Symohn, un vero asso capace di fare la differenza grazie ad un mix letale fatto di tecnica ed estro. E ancora, elementi folk si fanno presenti in particolare nel break centrale, che ci riporta in un batter d’occhio alle sonorità magiche dell’esordio “Heathenreel” , fondendosi alla perfezione con i cori altisonanti.
Scariche più powereggianti esplodono dallo stereo con la guerrigliera “The Hanging Tree” ed i suoi ritmi elevati, uniti ad atmosfere che prendono a mani basse dalla scena più estrema sia negli arrangiamenti che nelle ritmiche esplosive della batteria, fino ad un ritornello pronto ad infuocare le platee nelle prossime uscite live. “Brite Of Night” è invece l’esempio di come gli Elvenking riescano ad inserire tutti i loro elementi più rappresentativi all’interno di un pezzo che si potrebbe definire per certi versi radiofonico: una canzone diretta e dalle influenze gotiche che prende altresì spunto dalla scena rock e glam, ma inserendosi alla perfezione all’interno delle produzioni firmate dalla band. L’incedere di “Herdchant” conquista grazie a cornamuse che lasciano spazio ad accelerazioni improvvise, con le chitarre rocciose suonate dalla coppia Aydan e Headmatt – quest’ultimo entrato in pianta stabile in formazione dopo le ultime uscite live – a costituire un solido muro sonoro, infranto solamente da un coro dalle tinte fantasy. L’esplosiva “To The North” colpisce con ritmi forsennati, alternando la voce melodica di Damna al growl e a qualche coretto imponente che tra violini, arpeggi e passaggi infuocati, si apre su un refrain dinamico e sognante. Riff possenti, il basso martellante di Jakob ed orchestrazioni si fondono confezionando le sonorità oscure che dipingono il tetro midtempo “Covenant”, gran pezzo capace di colpire unendo melodie dirette e ricercate a cori epici e rotondi. Le sonorità magiche di “Incantations” appassionano grazie ad atmosfere fiabesche, disegnate dal violino che apre la via ad un roccioso refrain. Infine l’impatto massiccio dato da chitarroni pesanti e riff tritaossa danno il via alla conclusiva “The Repentant”, brano solido che si lascia andare a tratti su linee vocali morbide ed affascinanti.
Con “Reader Of The Runes – Rapture”, Aydan e Damna tornano con uno dei loro dischi più potenti ed estremi mai registrati, probabilmente anche grazie alla collaborazione con il produttore Scott Atkins (Cradle Of Filth, Behemoth). L’impressione generale è che questa pausa di quattro anni abbia dato il tempo necessario al gruppo friulano di curare nei minimi dettagli ogni aspetto della propria musica, tornando sul mercato con un lavoro complesso ed altamente ispirato.
Gli Elvenking guardano sempre verso orizzonti sonori lontani e ricchi di mille sfaccettature.