8.0
- Band: ELVENKING
- Durata: 01:03:08
- Disponibile dal: 09/05/2014
- Etichetta:
- AFM Records
- Distributore: Audioglobe
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Spesso i primi album di una band sono anche quelli universalmente considerati i migliori, ma a volte questa “regola” può venire infranta. È il caso degli Elvenking, che a soli due anni dal precedente “Era” hanno dato vita a quello che per chi scrive è il loro lavoro piú maturo e completo di sempre. “The Pagan Manifesto” infatti nella sua ora di durata non presenta evidenti cali di tono e mostra un bilanciamento praticamente perfetto tra la durezza della ritrovata componente power metal che fa da base ai pezzi, gli arrangiamenti folk in cui ovviamente gioca un ruolo chiave il violino, le melodie sempre azzeccate e l’immediatezza di linee vocali assolutamente di presa. Nascono cosí brani freschi e godibili come la lunghissima, versatile e articolata “King Of The Elves”, tredici minuti di viaggio tra parti piú tirate, inserti folk, rallentamenti e break su cui trova spazio una bellissima prestazione della cantante Amanda Somerville. Un pezzo degno dei migliori episodi di questo minutaggio targati Avantasia. Si passa poi al gran tiro di tracce come il singolo “Elvenlegions”, “Moonbeam Stone Circle” o “Pagan Revolution”, perfetti esempi di power dalle tinte folk, ottimamente eseguiti e arrangiati, nei quali risaltano gli immediatissimi ritornelli. La prova vocale di Damna è molto buona, mai forzata e spesso espressiva, marcando quella che probabilmente è la sua miglior prestazione su disco di sempre. Ogni reparto è integrato in una produzione dai suoni molto ben bilanciati: a partire una sezione ritmica varia, passando per chitarre mai invadenti anche nelle parti soliste, fino ad arrivare ai preziosi e mai fuori luogo inserti di violino o alle sinfonie che danno un notevole spessore al sound. Scorrendo la tracklist non troviamo alcun espisodio debole, al massimo un paio di brani meno entusiasmanti di altri, ma la sensazione che si ha è quella di un lavoro piacevole e scorrevole in ogni suo frangente. “The Solitaire” a fianco di leggere melodie folkloristiche ci propone un accostamento con backing vocals in growl, contrapposizione ben riuscita che trova spazio anche nel mid tempo “Grandier’s Funeral Pyre” o nella conclusiva, un tantino piú oscura, variegata e particolare “Witches Gather”. E di nuovo pollice alzato per il lento folk acustico alla Blind Guardian di “Towards The Shore” o per “Twilight Of Magic”, brano ritmicamente vario, dalle linee vocali ariose ed estremamente catchy. A nostro giudizio siamo quindi di fronte al pezzo forte della discografia degli Elvenking, un giusto punto di incontro tra l’anima power degli esordi, l’aggressivitá di “The Scythe”, un pizzico della leggerezza di “Red Silent Tides” e la cura della componente folk di “Two Tragic Poets”. Imperdibile per gli amanti del power melodico.