7.0
- Band: EMBRYO
- Durata: 00:47:57
- Disponibile dal: /04/2006
- Etichetta:
- Officina Rock
- Distributore: Masterpiece
L’approccio a “Chaotic Age”, primo full-length dei cremonesi Embryo, è piuttosto fuorviante: sia il monicker, sia la copertina dell’album, infatti, fanno pensare di trovarsi alle prese con un gruppo proponente brutal-death senza troppi fronzoli. All’ascolto dell’”Intro”, però, i primi dubbi, assieme alle prime perplessità, cominciano a sorgere, tenuto conto della natura tastieristica e pomposa della traccia, un’ipotetica via di mezzo tra le introduzioni di Rhapsody, Cradle Of Filth e di un gruppo gotico qualsiasi. E cosa suonano quindi gli Embryo? Diciamo che le parole che proprio la band usa nella pagina introduttiva al sito ufficiale svelano piuttosto chiaramente l’arcano: thrash-death metal con inserti di tastiere melodiche. Perfetto. Tutti starete pensando ai classicissimi Soilwork, immaginiamo. E invece la band svedese non c’entra assolutamente niente con gli Embryo. Le influenze della formazione nostrana sono ben altre, principalmente affondanti nel passato del thrash e del death americano vecchia scuola. Le (abbondanti) sezioni di tastiera sono invece di natura cangiante, a volte usate come semplice tappeto atmosferico, più spesso utilizzate in appoggio o contrasto ai riff di chitarra, questi ultimi praticamente mai originali ma comunque di buona fattura. Restando alle keyboard, in fase solistica emergono anche forti echi di Amorphis e Children Of Bodom, donando leggere connotazioni folk e neoclassiche al songwriting degli Embryo, band che, pur non inventando niente di strabiliante, cerca di donare personalità (a volte riuscendoci, a volte meno) ai propri brani. Brani che, in fin dei conti, sono tutti piacevoli da ascoltare, riconoscibili dopo pochissimi ascolti, ben dinamici e strutturati. La prova strumentale dei ragazzi è buona, con tutti gli strumenti, anche il presente basso di Christian, a ritagliarsi momenti di gloria. Roberto, il vocalist, alterna uno screaming sufficiente ad un buon growl, soluzione preferita da chi scrive. “What Lies Behind My Hate”, la semi-ballad “Disturbing The Silence”, “Dressed In Blood” e le magnifiche “Nuclear Healing” (con un ritornello comunissimo in ambito thrash ma che davvero è irresistibile) e “I’ll Watch You Die” (praticamente una jam tra Cannibal Corpse e My Dying Bride) sono le tracce più avvincenti, aventi poco da invidiare a valido materiale europeo; gli altri brani hanno qualche calo fisiologico e sono solo nella media del genere, senza per questo risultare noiosi. Unico aspetto a far storcere il naso: la produzione ancora troppo amatoriale e altalenante; e poche volte come questa ci si può rammaricare di non avere dei suoni più professionali, perché ci piacerebbe proprio sentire le succitate canzoni prodotte come si deve: siamo certi che gli Embryo saprebbero ritagliarsi uno spazio europeo importante. Bell’esordio, comunque, grazie a questo “Chaotic Age”, disco trascinante, onesto, genuino e divertente. Cercatelo!