7.5
- Band: EMMURE
- Durata: 00:38:23
- Disponibile dal: 15/02/2011
- Etichetta:
- Victory Records
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Chi ancora non conosce gli Emmure farà bene a prestar loro attenzione: il gruppo del Connecticut si afferma ulteriormente nel suo quarto album in studio, continuando il discorso intrapreso nel precedente “Felony” e cementando il proprio suono caratteristico, che nel bene e nel male ha permesso loro di prender le distanze dalla massa. In una scena dove moltissimi hanno tentato di estremizzare il deathcore buttandosi su brutalità e tecnica, gli americani hanno intrapreso un sentiero a se stante, massimizzando l’abusato concetto di breakdown e riducendo ai minimi termini la complessità del riffing, il tutto senza sacrificare impatto o dinamismo. Il gioco funziona grazie al groove disumano che il quintetto riesce ad ereditare da radicate e subliminali influenze hip hop, assieme all’esasperato utilizzo di effettistica su voce e strumenti, che realisticamente ricordano l’originalità e l’estro del miglior nu metal. Frankie Palmieri è il frontman perfetto per le esigenze del gruppo, che ingozzandosi di Street Fighter, Marvel, alieni e Transformers vomita tutte le sue influenze alternando growl e rime cadenzate, senza mai effettivamente rappare, allontanandosi di fatto dalla minaccia del “white man can’t jump”. “Speaker Of The Dead” mantiene la consistenza del suo predecessore e si candida a miglior risultato raggiunto, diviso nel dinamismo violento nella prima metà, segnata dai due estratti “Demons With Ryu” e “Solar Flare Homicide”, e nell’iper-groove cadenzato nella seconda, che raggiunge l’apice nell’esasperata “Drug Dealer Friend”, e regala un’esperienza sonica esaltante nella sua interezza, senza cedimenti o ripetitività, in 38 minuti densi, frastornanti e pregni della stessa violenza caricaturiale e rasente il ridicolo presente nelle vignette dedicate ai supereroi. Inutile cercare di smontarli quando loro stessi sono i primi a prendersi poco sul serio, inutile questionare sulla credibilità della formazione quando la stessa si tira fuori dai giochi, preferendo il Warped Tour o un tour con gruppi melodici come Attack Attack e Asking Alexandria alle proposte più strettamente “metal”. Gli Emmure sono quello che sono senza compromessi, ed è sicuramente il loro miglior pregio. “Haters gonna hate”, ma attenzione a non far loro troppa pubblicità o l’invettiva sarebbe controproducente…