ENBOUND – And She Says Gold

Pubblicato il 03/06/2011 da
voto
6.5
  • Band: ENBOUND
  • Durata: 00:59:18
  • Disponibile dal: 29/05/2011
  • Etichetta:
  • Inner Wound

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In genere quando si parla di power metal melodico, la gente tende ad associare questa definizione a Stratovarius e Sonata Arctica, act che indubbiamente appartengono al filone power e che fanno della melodia una delle loro caratteristiche principali. Chi però bazzica questo ambiente da tempo, conosce anche i nomi di una manciata di band che appartengono allo stesso filone ma che affianco alle consuete strutture power (accordi lunghi, velocità elevata, doppia cassa ed inserti di tastiera) associano anche melodie ed idee che provengono da generi vicini come il pomp o l’AOR. Di band appartenenti a questa classificazione se ne possono individuare alcune, nel presente e nel passato, come i Last Tribe (creatura di Magnus Karlsson attiva nei primi 2000) o i più recenti Leverage. In questo filone possiamo inserire momentaneamente anche gli svedesi Enbound, autori appunto di un metal dalle forti tinte progressive ma con radici saldamente affondate nel power; e che come le band elencate sopra sfruttano a piene mani melodie e costruzioni che non sfigurerebbero in dischi AOR di band quali Place Vendome o Pink Cream 69 dei momenti più duri. Grazie dunque ad una proposta ad altissimo tasso di melodia, come riscontrabile nelle numerose ballad o semi-ballad presenti nell’album (“I’m Lost To You” e “Me And Desire” sono solo due esempi), gli Enbound riescono a comporre un disco che anche se non sconvolgerà il mondo del progressive, del power o dell’hard rock melodico è destinato a raggiungere una vasta fetta di ascoltatori, che risulteranno catturati dall’approccio appunto pomposo, melodico e di classe delle quattordici canzoni presenti sul disco. Tra incursioni in territorio di piena pertinenza power (l’opener “Combined the Soul”), momenti più progressivi (“Untitled X”) ed episodi di rara intensità vocale (“Descending”, interpretata magistralmente dal bravo cantante Lee Hunter), il disco si dipana piacevolmente accompagnando l’utente nell’ascolto e sempre cullandolo con massicce dosi di melodia. A parte il cantante, ovviamente estremamente dotato e versatile, come peraltro richiesto dallo standard dei generi proposti, facciamo anche menzione delle doti virtuosistiche del bravo chitarrista solista Marvin Flowberg, axeman dall’evidente approccio neoclassico ma per fortuna non malato di protagonismo e anzi dotato anche di un buon gusto per gli assoli lenti ed emozionali dei momenti più melodici. Un disco piacevole, da una band che ha le carte per farsi apprezzare da una vasta fetta di pubblico.

TRACKLIST

  1. Combined The Souls
  2. Descending
  3. Noiseless Bullet
  4. Squeals Of War
  5. Frozen To Be
  6. Under A Spell
  7. Untitled X
  8. I Am Lost To You
  9. Shifting Gears
  10. Love Has Come
  11. The Broken Heart
  12. Running Free
  13. Me And Desire
  14. Beat It
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