ENBOUND – The Blackened Heart

Pubblicato il 26/11/2016 da
voto
7.0
  • Band: ENBOUND
  • Durata: 00:40:00
  • Disponibile dal: 18/11/2016
  • Etichetta:
  • Inner Wound
  • Distributore: Andromeda

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Gli Enbound tornano con un nuovo album, intitolato “The Blackened Heart”, a ben cinque anni di distanza dal loro debutto “And She Says Gold”. Un periodo di tempo non indifferente per una band che tutto sommato era sembrata allora destinata ad un discreto successo, sia per la bravura degli interpreti che per il genere proposto, un power melodico molto orecchiabile. Il primo impatto che si ha con il nuovo disco è in effetti quello del solito album di metal melodico, a cavallo tra power e hard rock, che mette una veste metal con tanto di riff e una solida sezione ritmica a canzoncine semplici e molto dirette, incentrate fondamentalmente sulle melodie. Indubbiamente gli Enbound non si discostano significativamente da tale impostazione, eppure, ad un ascolto più attento, ciò è vero solo in parte: sono innumerevoli gli accenni di chitarra acustica, piano, orchestrazioni, seconde voci e tante altre cose inserite all’interno di ogni brano, che vengono però il più delle volte liquidati nell’arco di poche note, perchè la band si preoccupa di puntare sempre quanto più possibile all’essenziale. Basti pensare che nel brano “Feel My Flame” sono presenti persino due assoli di basso, uno dei quali ad opera di Mike LePond dei Symphony X, ma gli Enbound non amano soffermarsi su virtuosismi o su eccessivi orpelli. Potremmo dire che le idee ci sono, ma la band preferisce rimanere concentrata nel creare dei brani che risultino di facile ascolto. Se questo è l’obiettivo, possiamo dire che è stato centrato in pieno e diverse canzoni riescono a restare subito impresse: in tal senso, potremmo citare ad esempio “Give Me Light” e “Get Ready For”. Solo nel caso di “Twelve”, gli Enbound si lasciano un po’ andare e allora troviamo qualche cambio di tema e diverse linee vocali, ma sempre senza esagerare. Dove la band ci convince meno è quando propone invece la classica ballata lenta, nella fattispecie “They Don’t Really Know”, dove finisce per essere alquanto stucchevole, ma si tratta in effetti di un caso isolato rispetto all’intera tracklist. “The Blackned Heart” è dunque un disco che magari non brilla per originalità, ma che nel suo genere risulta gradevole e ben curato.

TRACKLIST

  1. Falling
  2. Give Me Light
  3. Crossroad
  4. Get Ready For
  5. Feel My Flame
  6. Twelve
  7. Holy Grail
  8. HIO
  9. They Don't Really Know
  10. Make You So Unreal
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