ENEVELDE – En Gildere Død

Pubblicato il 26/05/2023 da
voto
7.5
  • Band: ENEVELDE
  • Durata: 00:39:00
  • Disponibile dal: 26/05/2023
  • Etichetta:
  • Terratur Possessions

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Tornano – quasi in sordina – gli Enevelde, progetto ‘gemello’ dei Misotheist, anch’essi creatura di B. Kråbøl. Benché la perplessità rispetto al mantenere due realtà musicali distinte, entrambe votate al black metal ed entrambe partorite dalla stessa mente (e per di più contemporaneamente attive) ci assalga ogni volta, va riconosciuta al musicista di Trondheim la bontà di questo solo-project e un’effettiva capacità di distaccarsi dal sound dei Misotheist.
Prima di affrontare questo “En Gildere Død” siamo andati a ripassare il debutto omonimo e il successivo EP “Gravgang”, un concentrato di plumbeo malessere che era sfuggito ai nostri radar. Proprio questo dischetto sorprende per la crudezza del suono e i riverberi doom, caratteristiche diverse dall’esordio, più melodico e a tratti epico.
Tornando all’oggi, il nuovo nato di casa Enevelde si ricollega stilisticamente al primo disco (come si vede già dalla copertina, peraltro un po’ anonima), smussando le asperità del mini senza eliminarle completamente.
Ci muoviamo nell’ambito del black di scuola norvegese con qualche puntatina in territori death-doom; il taglio è moderno e le canzoni sono tendenzialmente lunghe, ricche, piuttosto intense e ‘dense’. “Avmakt” è la breve intro strumentale che sfocia senza soluzione di continuità nel primo vero brano del disco, “Til Høsten”, probabilmente il pezzo migliore dell’album, grazie ad un riff portante tanto semplice quanto convincente. C’è qualche eco dei Ghaals Wyrd, come dei Gorgoroth, qui come altrove nel disco: questione di epicità in nero, riff taglienti e di un basso che emerge pregevolmente a tratti.
Certo, l’impressione è che qualcosa poteva essere ‘asciugato’, pensiamo alla successiva “Renselse”, che con suoi oltre nove minuti di durata risulta un po’ opprimente nonostante la melodia di fondo sia pregevole e sfoci in una conclusione dark-ambient scurissima e azzeccata. Più a fuoco gli ultimi tre brani: la title-track, col suo incedere nervoso e battagliero, la successiva “Rekviem”, che unisce ritmo, melodia ed atmosfera, ed “Epilog”, che ha una svolta semi-acustica davvero pregevole nella coda finale.
La voce di B. Kråbøl è invece un elemento non completamente positivo, perché il suo growl piuttosto basso e cavernoso a tratti può risultare poco incisivo e un pelo troppo monocorde, ma “En Gildere Død” resta – complessivamente – un buon dischetto, che miscela umori nerissimi, accelerazioni black metal e rallentamenti vicini al doom più funereo. Sono diversi gli strati che lo compongono e sicuramente occorre tempo – e la giusta predisposizione d’umore – per apprezzarli appieno.
Posto che Enevelde non è un progetto che spicca per avere una personalità marcata, e che non sappiamo dire quanto questo lavoro possa passare la famigerata ‘prova del tempo’, resta un ascolto consigliato a chi si nutre di questo tipo di sonorità e non ricerca necessariamente dischi con un concept forte alle spalle, ma solo apprezzare il viaggio sonoro.

TRACKLIST

  1. Avmakt
  2. Til Høsten
  3. Renselse
  4. En Gildere Død
  5. Rekviem
  6. Epilog
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