7.0
- Band: ENFORCES
- Durata: 00:16:58
- Disponibile dal: 09/07/2020
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Gli Enforces non sono esattamente degli esordienti: la band nasce nel 2008 a Viterbo su iniziativa di Paolo Nevi e pubblica nel 2010 un’EP dal titolo “The Executioner” (la similitudine con il primo nome scelto dagli Obituary, Xecutioner, come vedremo potrebbe non essere una casualità). La formazione iniziale non ha lunga vita ma, dopo un rimpasto totale, il gruppo laziale riesce a dare alle stampe il primo full-length, “The Dopamine Hypothesis Of Schizophrenia”, nel 2016. A seguito di ciò un altro lungo silenzio, fino ai giorni nostri, quando finalmente la band torna attiva, con il solo membro originale Paolo Nevi e un’altra nuova line-up, per produrre questo demo, composto da materiale che farà parte di un imminente album.
La loro proposta è decisamente – ed anche dichiaratamente – legata al passato: lo scopo è quello di riportare in vita il thrash degli albori, musica senza compromessi che non tiene conto delle mode e delle novità (anche la copertina del demo in questo senso è una dichiarazione d’intenti). I punti di riferimento potrebbero essere band quali gli Exodus, la scuola tedesca con Sodom e Kreator, o anche il death degli albori, poichè spesso gli Enforces spingono sull’acceleratore addentrandosi in territori un filo più estremi. Il risultato sono tre pezzi (più la breve outro “Psychosis”, basata su un suono di tastiere che rappresenta l’unico accenno di ‘modernità’) suonati a velocità elevata, un assalto sonoro d’altri tempi bilanciato comunque da una buona dose di melodia che rende i brani, ben suonati, godibili ed orecchiabili anche ad un primo ascolto, valorizzati anche da una produzione pulita e potente al punto giusto. Non inventeranno nulla di nuovo (e non è neanche loro intenzione farlo), ma “Electromagnetic Annihilation” è un buon antipasto in attesa dell’album che verrà.