6.0
- Band: ENOCH
- Durata: 00:18:41
- Disponibile dal: 14/04/2020
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Gli Enoch tornano con questo brevissimo EP (da non confondersi con l’omonima funeral doom band lombarda) rilasciato a ben dieci anni dall’album “Tenebra”. Il quintetto casertano è autore di un black metal melodico dalle sfumature sinfoniche, nonostante la curiosa assenza di un tastierista in formazione, che ne riduce evidentemente l’impatto, lasciando questo aspetto in secondo piano.
La scuola di riferimento è senza ombra di dubbio quella di fine anni ‘90, e quindi Hecate Enthroned, Abyssos e Graveworm, oltre naturalmente ai padri fondatori Cradle Of Filth e Dimmu Borgir. I quattro pezzi proposti sono piacevoli e tutto sommato convincenti, sebbene i cinque non escano mai dai canoni ormai ultraconsolidati del genere. La conclusiva “Synthetic” è il brano più articolato del lotto che incorpora bene elementi diversi dal black classico; non ci sono brutture su questo dischetto, che alterna momenti più veloci e brutali ad altri cadenzati e atmosferici (vedi la titletrack). La produzione è un po’ penalizzante, infatti i suoni sono leggeri e incapaci di dare il giusto corpo ai brani: peccato, perché sicuramente le composizioni ne avrebbero guadagnato in potenza.
Nonostante questo ci sono alcune idee che funzionano (pensiamo ad “Altered Fate” e ad “Extintion”) anche se – forse – da una band con tanti anni di esperienza sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più. In conclusione, anche se il cosiddetto ‘salto’ non si è verificato, il risultato è comunque un lavoro onesto e che si lascia ascoltare.