7.5
- Band: ENSIFERUM
- Durata: 00:56:40
- Disponibile dal: 09/09/2009
- Etichetta:
- Spinefarm
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“From Afar” è il quarto disco degli Ensiferum, gruppo che con il tempo ha affinato il proprio sound nonostante i numerosi cambi di formazione, tra cui anche il recente abbandono del tastierista Meju Enho e la sua sostituzione con Emmi Silvennoinen. Questa volta per fortuna è l’unico cambiamento di lineup da un disco all’altro e probabilmente è anche questo che ha permesso al gruppo di produrre un lavoro dal songwriting più ispirato rispetto al precedente “Victory Songs”. Gli Ensiferum di “From Afar” sono infatti sempre una band viking/pagan dalle forti tinte power metal, ma questa volta con un utilizzo migliore e più massiccio di orchestrazioni e cori talvolta anche con voci femminili. Nascono pezzi complessivamente più ragionati, vari ed efficaci come ritornelli se paragonati alla precedente uscita. Dopo l’intro acustica “By The Dividing Stream” è la stessa “From Afar” a dare esempio di quanto appena detto. Ritmiche tirate, sinfonie, lo scream di un Petri Lindroos mai così convincente e cori maestosi sull’accelerazione in blast beat che sostiene il ritornello. Più diretta la successiva “Twilight Tavern” con un chorus immediato e parti di chitarra ricche di melodie dal sapore folk. Sempre presenti le parti sinfoniche e in questo caso anche inserti di banjo, hammond e uno stacco con coro di voci femminili a centro brano. Un sound dunque abbastanza ricco che si sviluppa ancorpiù durante gli undici e passa minuti della successiva “Heathen Throne”, pezzo articolato, complessivamente più lento e molto epico, che culmina con uno dei ritornelli più eroici del lavoro. Sempre molto melodica e questa volta più veloce “Elusive Reaches” con il suo chorus di chiara derivazione power, mentre “Stone Cold Metal” è una cavalcata dove troviamo un curioso intermezzo acustico/sinfonico che si apre a mo’ di colonna sonora di un film western e si chiude con il rientro di chitarre, doppia cassa, un solo di banjo e la reprise del ritornello. In coda il folk in lingua tradizionale di “Tumman Virran Taa” e il ritorno su toni epici, solenni ed evocativi con “The Longest Journey (Heathen Throne Pt. 2)”, altro brano dal lungo minutaggio che chiude il lavoro. Buona prova dunque per questa band finnica che poteva solo pretendere qualcosina di più dai suoni, discreti ma non sempre all’altezza della complessità del sound. Acquisto sicuro per chi ha sempre seguito gli Ensiferum e ascolto invece consigliato per chi apprezza gruppi come Equilibrium e Turisas o chi addirittura ancora non conosce la band.