ENSLAVED – Below The Lights

Pubblicato il 29/05/2003 da
voto
8.0
  • Band: ENSLAVED
  • Durata: 00:46:21
  • Disponibile dal: 30/05/2003
  • Etichetta:
  • Osmose Productions
  • Distributore: Audioglobe

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Non guardate per una volta chi siano gli autori di questo cd, mettetelo nel vostro stereo e semplicemente ascoltatelo; per una volta vi troverete davanti ad un gruppo che ha saputo evolversi negli anni capendo intimamente il vero significato di questa parola: non cambiamento drastico e spesso sconclusionato, no, bensì adattamento musicale alla propria istintività ed avvicinamento ad altri universi musicali integrati perfettamente nel background del DNA del gruppo. Dunque, avete fatto iniziare il cd? Bene, questa “The Crossing” è un semplice capolavoro di sincretismo musicale che spazia dal black metal alla musica eterea e inqualificable dei The Nature And The Organisation (l’arpeggio a metà canzone ne è un chiaro riferimento), allo sperimentalismo metal/rock psichedelico in pieno stile Voivod (era “Angel Rat”), a quel tocco di marca ‘Enslaved’ che si ritrova in tutti i lavori della storica band norvegese. Atmosfera che prende forma pur nel variare dei generi musicali che la sorreggono – ecco la chiave di lettura di questo inizio di cd a dir poco memorabile. “Havenless”, la canzone successiva si apre con una parte molto epica e con un inno che sa di antico: tutta la magia è sparita per ritornare ad un ‘scontato’ viking metal? No, i padri del viking metal non sono più ingenui e anche ad una canzone che sembra scontata sanno aggiungere atmosfere non appartenenti né a epoche passate né idealmente concilianti con i soliti sentimenti ‘vichinghi’; strani effetti di synth si mescolano con l’elemento epico stravolgendolo, dandone un senso differente dal solito. Il ‘miracolo’ di questo cd continua se ci soffermiamo a giudicare la produzione: finalmente all’altezza degli Enslaved, non stratosferica ma giusta per saper fruttare le paricolarità stilistiche degli Enslaved nel giusto modo. “A Darker Place” ripercorre i fasti di un tempo della band: sfuriate black metal mai banali, perché i padri del viking metal hanno sempre avuto un songwriting tutto loro, e questo bisogna ricordarlo. Ma parlare di “A Darker Place” come di un semplice pezzo black metal sarebbe ingiusto, si tratta di musica evocativa come lo fu l’indimenticabile “Bergtatt” degli Ulver. Da sottolineare anche le aperture emotive che alcuni stacchi riescono a donare all’ascoltatore passando da un genere musicale ad un altro distante anni luce… eppure così vicino, se si è capaci di coglierne i flebili ma intensi punti in comune con l’universo musicale, universo che gli Enslaved sembrano capaci di dominare senza problemi, esibendosi anche in momenti ‘inediti’ per una band dalle radici black metal. “Queen Of Night” continua alla ricerca di nuove forme compositive universali, globali, ed il risultato è soddisfacente. All’inizio di “A Dead Stare” riaffiorano gli elementi che fecero grande un album come “Frost”, eppure questa canzone suona molto diversa da quelle contenute in quel capolavoro ormai risalente a molti anni fa… la classe non è affatto diminuita: sono canzoni, queste, lontane nello spazio mentale compositivo e tuttavia vicine nella loro intrinseca natura perché figlie della stessa attitudine. Le ultime due canzoni non fanno che confermare tutte le positive impressioni: il gruppo è tornato più forte di prima, indefinibile, fuorviante, spiazzante, sperimentale, unico nel suo non-genere. Gli Enslaved, i padri del viking metal sono morti da guerrieri e rinati come spiriti liberi di vagare ovunque e sotto qualsiasi sembianza, conservando le loro origini e i loro valori di ‘uomini delle insenature’, uomini del nord, vichinghi… del nuovo millennio. Un must affascinante!

TRACKLIST

  1. The Crossing
  2. Havenless
  3. A Darker Place
  4. Queen Of Night
  5. A Dead Star
  6. As Fire Swept Clean The Earth
  7. Ridicule Swarm
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