8.0
- Band: ENTER SHIKARI
- Durata: 00:43:44
- Disponibile dal: 17/04/2020
- Etichetta:
- SO Recordings
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Da simpatici cazzoni/fenomeni di MySpace a paladini del climate change il passo è breve se ti chiami Enter Shikari, anche se ad onor del vero il cambiamento maggiore, partito da “A Flash Flood Of Colour”, è stato più a livello lirico che musicale, nonostante il precedente “The Spark” mostrasse i primi segni di ‘rilassamento’ verso un sound più raffinato. Seguendo la teoria di un nostro affezionato lettore, secondo cui le scelte cromatiche della copertina riassumono l’umore del disco, l’arcobaleno di “Nothing Is True & Everything Is Possible” dovrebbe essere un caledoscopio di sentimenti, ed in effetti il sesto album del quartetto di St. Albans si presenta come il più variegato della loro discografia, andando a riprendere elementi da tutti i suoi predecessori. E’ dunque con estremo piacere che accogliamo i synth danzerecci di “THE GREAT UNKNOWN” – sorella maggiore di “Solidarity”, con un testo tristemente profetico ai tempi del COVID-19, e l’ahthemica protesta di “T.I.N.A.” (acronimo di thatcheriana memoria, corrispondente a ‘There Is No Alternative’), così come è apprezzabile il ritorno degli interludi “Apøcaholics anonymøus (main theme in B minor)” e “Reprise 3”. Divertenti anche il trance-punk di “Thē kĭñg” e il party-beat “{ The Dreamer’s Hotel }”, ennesima prova di come Rou Reynolds sia l’Omero dei ritornelli, mentre l’anima più pop del penultimo lavoro è rappresentata dalle più ordinarie, se tali possono essere definite, “Crossing the Rubicon”, “The pressure’s on” e “Satellites* *”. Un album degli Enter Shikari non sarebbe però tale senza delle sorprese, che anche qui non mancano. Se a fare notizia è l’intermezzo strumentale “Elegy for Extinction”, allegro ma non troppo eseguito dalla Filarmonica di Praga, i momenti clou sono rappresentati dal brit-pop riveduto e corretto “Modern living….“ (l’attacco sembra proprio quello della celeberrima “Bitter Sweet Symphony”) e dalle due mini-suite “Waltzing Off the Face of the Earth” e “Marionettes”, là dove la prima si fa notare per l’utilizzo delle trombe e un’atmosfera più ambient, mentre la seconda shakera il pesce degli ultimi BMTH con il beat incazzato di “The Mindsweep”. Tra i migliori portavoce della generazione Greta, gli Enter Shikari si confermano dunque in splendida forma, sfornando forse il disco più completo della loro carriera. Adrenalina per il cuore, endorfina per il sistema nervoso e stimoli per il cervello: difficile chiedere di più ad un disco in tempo di quarantena, perfetta colonna sonora per i vostri party virtuali!