7.0
- Band: ENTER SHIKARI
- Durata: 00:57:00
- Disponibile dal: 23/03/2007
- Distributore: Self
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Il primo vero successo di MySpace, altro che Lily Allen. La seconda band capace di fare sold out all’Astoria (venue storica del rock Londinese) senza un contratto discografico, dopo i The Darkness. Un gruppo inglese che non ha nulla a che fare con l’indie o con i Gallagher, ma che sta diventando schifosamente grande grazie al passaparola e all’entusiasmante attività live, e c’è da dire che il nome non è di sicuro la caratteristica più stramba dei giovani di St Albans. L’atteso debutto degli Enter Shikari riesce a catturare tutta la verve che i ragazzi sprigionano dal vivo, mischiando naturalmente e sfacciatamente hardcore, il suo cugino fragile (emo), e l’opposta fazione eurodance con atmosfere da rave party (!!!): potrà sembrare impossibile quanto volete, ma i ragazzi riescono a farle convivere, in uno spettacolare connubio dalla gente/per la gente, benedetto da NME quanto dalla stampa internazionale. Così un pit può svoltare, in un secondo, da un animato mosh alla trance più smodata, con tanto di fingerlight – anelli luminosi che la band è riuscita a far diventare il proprio identificativo – trasmesso anche a gruppi ben più grossi o in vista (LostProphets in primis). Trainato dai singoli “Sorry, you’re not a winner”, “Ok, time for plan B” e “Anything can happen in the next half hour” il disco scorre liscio, inframezzato da interludi senza nome che fanno lievitare il minutaggio e il numero delle tracce, magari trascurabili ma che ampliano la sezione danzereccia della formazione. Genuini all’osso, adrenalinici, heavy più di quanto ci si aspetta e divertenti. Fa notizia la scelta sovversiva di non avere a che fare con le etichette discografiche, ma c’è anche della sostanza.