6.0
- Band: ENTHRONED
- Durata: 00:40:00
- Disponibile dal: 22/03/2010
- Etichetta:
- Regain Records
- Distributore: Masterpiece
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Fondatori del black metal in Belgio assieme agli Ancient Rites, gli Enthroned dopo più di quindici anni di attività non sono ancora riusciti (o non vogliono) depurare il loro black metal satanico dalle influenze thrash metal. Chi additava in Lord Sabathan (fondatore della band) l’animo thrash del gruppo deve essere rimasto deluso nel vedere che gli Enthroned non hanno affatto perso queste influenze dopo la sua dipartita dalla band nel 2006. Stavolta la novità è rappresentata dal fatto che in formazione rientra Nerath Daemon, chitarrista che aveva fatto parte degli Enthroned nel periodo dal 2000 al 2004. Anche la batteria è passata di mano e adesso è sotto il comando di Garghuf, che aveva suonato come session man nei norvegesi Gorgoroth durante il “Live In Grieghallen”. Volti vecchi e nuovi, dunque, in casa Enthroned, ma la sostanza non cambia: il nuovo “Pentagrammaton” è diverso dal suo predecessore “Tetra Karcist” sotto diversi aspetti, la nuova release è molto oscura ed arcana, volutamente gli Enthroned le hanno conferito un’atmosfera cupa e profondamente eretica. Questo intento trova la sua giusta trasposizione sonora nelle killer song “Magnvs Princeps Leopardi”, il brano con maggior pathos dell’album, e “Nehas’t”. Purtroppo le pesanti influenze thrash metal privano irrimediabilmente l’album di quell’aura occulta che pare fosse il target iniziale per questo “Pentagrammaton”. Ripetiamo, le influenze thrash negli Enthroned ci sono sempre state e sempre ci saranno, ma stavolta gli elementi black e thrash metal non sembrano ben combinati, sono semplicemente accostati e così un brano è decisamente thrash, mentre altri sono quasi puramente black metal. Lo screaming di Nornagest non è impeccabile e andrebbe estremizzato maggiormente, mentre sembra che anche su questo punto gli Enthroned siano indecisi se utilizzare il classico screaming oppure un cantato ‘sporco’ tipicamente thrash. La band belga ci ha abituati in passato a grandi album e a momenti di arresto, ogni volta è imprevedibile, stavolta però ci si aspettava sicuramente qualcosa di più. Un album che non va gettato via, gli Enthroned sono una band che sa suonare metal estremo, ma “Pentagrammaton” poteva enfatizzare notevolmente il suo mood eretico ed occulto. Peccato, sarà per la prossima volta.