ENTOMBED A.D. – Back To The Front

Pubblicato il 24/07/2014 da
voto
7.0
  • Band: ENTOMBED , ENTOMBED A.D.
  • Durata: 00:51:13
  • Disponibile dal: 04/08/2014
  • Etichetta:
  • Century Media Records
  • Distributore: Universal

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Forse è il caso di dedicarsi all’ascolto di “Back To The Front” trascurando ogni dato ulteriore. Meglio non concentrarsi troppo sul monicker rivisitato o sul nuovo logo presente in copertina… sono cose che possono fare male ad una persona che è cresciuta con i dischi di questa band. Meglio pensare solamente alla musica. D’altra parte, nonostante Alex Hellid non abbia voluto contribuirvi, “Back To The Front” è un album degli Entombed: la voce storica del gruppo – LG Petrov – è sempre qui e l’album mette in mostra tutti i trademark più o meno recenti dei Nostri, inserendosi senza alcuna fatica nella discografia. Potremmo inoltre aggiungere che Hellid non è mai stato uno dei compositori principali del combo di Stoccolma e che quindi la sua assenza pesa davvero solo a livello di immagine. Per intenderci, gli split con Nicke Andersson o Uffe Cederlund – gente che da sola ha scritto tre quarti dell’intero repertorio Entombed – erano stati di ben altra gravità. “Back To The Front”, insomma, non suona come il prodotto di una formazione da poco reduce dall’ennesimo rinnovamento; al contrario, come accennato, esso ha a tutti gli effetti le fattezze del tipico album Entombed dell’ultima dozzina d’anni. Lo ascolti e ti trovi davanti a quell’ormai classico concentrato di metallo sporco e robusto, venato di death metal tanto quanto di hard rock. Questo è un disco che avrebbe potuto tranquillamente uscire un paio di anni dopo “Morning Star” o “Serpent Saints”. Nel bagaglio stilistico dei Nostri, dopo tutto, oltre alle suddette influenze chiave, vi è un’esperienza solida, più che ventennale, di quella che acquisisci solo se sei passato tutto sommato indenne attraverso tutti i trend degli anni Novanta e dei primi Duemila. Gli Entombed certe soluzioni se le porteranno dietro sino alla morte: possono dosare alcuni elementi in maniera diversa, modificare un poco la formula, ma il risultato finale difficilmente tradirà le aspettative e la loro storia. Per “Back To The Front” i suoni sono soprattutto riconducibili ai succitati “Morning Star” e “Serpent Saints”: le chitarre non sono esasperate a tal punto da richiamare in tutto i gloriosi esordi death metal, ma godono comunque di indubbia pesantezza; nei riff più serrati ed energici è poi impossibile non sentire echi thrash vecchia scuola, mentre in quelli più groovy si fa come sempre largo la componente hard rock e stoner, qui però depurata da ogni accenno goliardico. In effetti, su “Back To The Front” gli svedesi non lasciano campo ad ambiguità: i brani suonano prevalentemente “metal”, hanno un’atmosfera cupa e quest’ultima viene adeguatamente sottolineata dalla voce di Petrov, qui tornato ad esprimersi su registri più gravi e profondi. Purtroppo non convince granchè la resa sonora: la produzione è vintage come vuole la tradizione dei quattro, ma questa appare inspiegabilmente un po’ asciutta e nel complesso poco dinamica, con la voce spesso colpevole di mettere troppo in sottofondo la parte strumentale. Insomma, niente a che vedere con quella dell’ultimo Vallenfyre (volendo citare un disco old school pienamente riuscito). In ogni caso, la tracklist dopo i dovuti ascolti cresce comunque, svelando un buon numero di pezzi gradevoli: “Second To None” suona come la risposta a hit del calibro di “Say It In Slugs” o “I For An Eye”, “Digitus Medius” mescola pesantezza e orecchiabilità alla maniera di una “When In Sodom”, mentre “Soldier Of No Fortune” omaggia il passato remoto con un riff portante che, se adeguatamente pompato, non avrebbe sfigurato su “Clandestine”. Considerato nel suo complesso, l’album possiede una solidità granitica e tutto sommato insperata, frutto di idee lucide e precise. Si riscontra senz’altro qualche calo di intensità, ma la noia non ha mai la meglio sull’ascoltatore. Da sempre un portentoso esempio di entusiasmo e dedizione, LG Petrov è dunque riuscito ancora una volta a tirare fuori qualcosa di buono dai suoi compagni di avventura: la classe non è quella dei tempi d’oro, il genio appartiene ad altri ormai da anni fuori dal gruppo, tuttavia gli Entombed (A.D.) di oggi si impegnano ancora parecchio e per l’ennesima volta sono riusciti a rimandare l’appuntamento con la pensione.

TRACKLIST

  1. Kill To Live
  2. Bedlam Strike
  3. The Underminer
  4. Second To None
  5. Allegiance
  6. Waiting For Death
  7. Eternal Woe
  8. Digitus Medius
  9. Vulture And The Traitor
  10. Pandemic Rage
  11. Soldier Of No Fortune
3 commenti
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