ENTOMBED – Clandestine

Pubblicato il 12/11/1991 da
voto
9.0
  • Band: ENTOMBED
  • Durata: 00:43:40
  • Disponibile dal: 12/11/1991
  • Etichetta:
  • Earache
  • Distributore: Self

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Un album come “Left Hand Path” è imbattibile, e gli Entombed lo sanno bene. Di conseguenza, i nostri decidono di cambiare lievemente rotta, confezionando comunque un grandissimo disco come “Clandestine”. Stiamo parlando di un altro assoluto classico della band, che con questo lavoro consoliderà ulteriormente la sua leadership all’interno della scena death metal. Rispetto al mitico debut, Nicke Andersson e soci optano per una produzione un po’ più chiara e levigata, che ben si presta alla natura semi-progressiva di gran parte del materiale preparato per l’occasione. Pur non prendendo affatto le distanze dall’oltranzismo sonoro messo in mostra sin lì, gli Entombed si ripresentano insomma con un’opera dal taglio più tecnico e ragionato. Molti dei pezzi si basano sulle strutture più eleborate mai architettate sino ad allora dai nostri, il numero di riff utilizzati in ogni traccia è a volte impressionante e il drumming di Andersson alterna costantemente finezze e le sue già tipiche soluzioni groovy. Ciò che più esalta, tuttavia, è la fantastica capacità del gruppo di risultare assolutamente catchy anche in un contesto come questo. Infatti, i continui cambi di tempo non limitano per nulla l’attitudine “in your face” della band, che in ogni episodio riesce a ritagliare il giusto spazio al groove e a parentesi di facile presa. Prova ne sono l’inconfondibile attacco di “Sinners Bleed” o i riff stoppati di “Stranger Aeons”, due futuri classici della formazione. Un elemento che non convince del tutto alcuni fan è invece rappresentato dalle linee vocali: a questo punto della carriera, il gruppo si è sbarazzato di LG Petrov e lo ha rimpiazzato con Johnny Dordevic dei Carnage. Sull’album però finisce per cantare Nicke Andersson, che solo una volta in studio si è reso conto che il nuovo arrivato non è affatto all’altezza della situazione. Il growling del batterista a tratti può apparire un pochino forzato, ma tutto sommato non si può dire che stoni con il materiale offerto. In ogni caso, è sicuro che con un Petrov dietro al microfono l’impatto generale dell’album sarebbe stato addirittura maggiore! Ma poco male, “Clandestine” non manca mai di palesare tutta la classe e la straordinaria personalità degli Entombed, che da qui in poi iniziano a essere considerati da tutti gli appassionati un nome a dir poco leggendario. Pochissimi anni di carriera, ma già due lavori favolosi alle spalle e uno stile che non mostra assolutamente segni di cedimento. Nel 1991, gli Entombed sono gli unici veri signori europei del death metal.

TRACKLIST

  1. Living Dead
  2. Sinners Bleed
  3. Evilyn
  4. Blessed Be
  5. Stranger Aeons
  6. Chaos Breed
  7. Crawl
  8. Severe Burns
  9. Through the Colonnades
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