7.5
- Band: ENTOMBED
- Durata: 00:39:53
- Disponibile dal: 28/10/1997
- Etichetta:
- Music For Nations
- Distributore: Audioglobe
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E’ facile notare come, nei primi anni della loro carriera, gli Entombed alternino pubblicazioni assolutamente innovative ad altre che, pur presentando sempre qualche novità, cercano di consolidare e raffinare quanto espresso nel lavoro precedente. Era stato così per “Clandestine”, il successore di “Left Hand Path”, e avviene lo stesso su “To Ride Shoot Straight And Speak The Truth”, album che ha il duro compito di succedere all’apprezzatissimo “Wolverine Blues”. Anch’esso molto immediato e stra-ricco di groove, “To Ride…” prende lo stile di “Wolverine Blues” e lo immerge in strutture ancor più dirette e quasi sempre di puro stampo hard rock. Le ritmiche si fanno per lo più cadenzate, lasciando ben poco spazio a quelle accelerazioni che comunque continuavano a fare capolino in parecchie tracce del disco precedente. In generale, una certa carica e un tiro adeguato al nome che il gruppo porta non vengono quasi mai meno, tuttavia pare ovvio che gli Entombed cerchino qui di prendere ulteriormente le distanze dal metal estremo per avvicinarsi a quelle soluzioni di facile presa care a quelle band per cui Nicke Andersson nutre da qualche tempo una grossa passione (Motorhead, Kiss, etc). Ovviamente, anche LG Petrov si adegua all’ormai consolidato nuovo stile del gruppo, inserendo molta più melodia nelle sue linee vocali e arrivando in certi pezzi a utilizzare del cantato vero e proprio (anche se sporco). Un disco, insomma, destinato a dividere fan e critica, ma che tuttavia, almeno sotto il puro profilo delle composizioni, ha qualità da vendere. Normale che i fan della prima ora rimangano spiazzati da un tale dispendio di orecchiabilità, ma, se non si bada troppo al nome stampato sul CD, non è poi difficile lasciarsi coinvolgere da pezzi indiavolati come la title track, “Light This With The Devil”, “Wreckage” e, soprattutto, il fantastico singolo “Damn Deal Done”, che, grazie al suo tamarrissimo videoclip, riesce a mietere vittime a destra e a manca. Più hard rock che death’n’roll o metal, a questo punto, ma l’abilità di Andersson e soci in sede di songwriting continua a non essere in discussione. Non importa in cosa i nostri si cimentino, il risultato finale è quasi sempre da applausi.