6.5
- Band: ENTRAILS
- Durata: 00:46:16
- Disponibile dal: 09/06/2017
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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Con il nuovo “World Inferno” gli Entrails presentano ufficialmente la loro nuova line-up: il chitarrista e membro fondatore Jimmy Lundqvist e il fido Pontus Samuelsson (chitarra) infatti sono di recente stati raggiunti dal cantante/bassista Tommy Carlsson e dal batterista Martin Mikaelsson. Una mezza rivoluzione che tuttavia non ha influito sullo stile e le mire del gruppo svedese, che ancora una volta si guarda bene dal mescolare suoni e registri lontani dal più classico swedish death metal. Sta effettivamente diventando complicato descrivere un nuovo album degli Entrails senza utilizzare le solite espressioni o certi termini di paragone: al di là di una curiosa parentesi in territori più vicini al melo-death di marca At The Gates (“Serial Murder”), il disco presenta quella consueta miscela di chitarre crunchy, ritmiche robuste e lineari e chorus sguaiati che abbiamo già avuto modo di saggiare in tutti i precedenti capitoli della discografia. Di certo non si può parlare di “World Inferno” come di un lavoro raffazzonato e confuso: gli Entrails sanno esattamente dove vogliono andare a parare e non si perdono affatto in pretenziosità o in bizzarri arrangiamenti. Mai pregiudicare la linearità: questa è la regola numero uno per il quartetto, come dimostrano una produzione particolarmente ordinata e, soprattutto, le rozze cadenze delle varie “World Inferno”, “Condemned to the Grave” e “Dead and Buried”, nelle quali la band denota la solita tendenza a scovare ritornelli di facile presa, ideali per essere urlati in concerto. E’ un approccio sostanzialmente easy listening, quello degli Entrails: un orientamento che pone sempre in primo piano impatto e vigore e che, per forza di cose, sacrifica quasi del tutto elementi come atmosfera e ricercatezza (ad eccezione della conclusiva “The Blood Breed”). Il risultato finale è ancora una volta un album tutto sommato gradevole, ma dal quale non è il caso di aspettarsi chissà quali arie mortifere o spunti peculiari; un disco che ancora una volta funzionerà meglio dal vivo che fra le mura di casa.