ENTROPIA – Total

Pubblicato il 14/03/2023 da
voto
7.0
  • Band: ENTROPIA (POL)
  • Durata: 00:47:46
  • Disponibile dal: 17/03/2023
  • Etichetta:
  • Agonia Records

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Intrappolano in un colorato e multiforme labirinto, i polacchi Entropia. Tesi, vorticosi, protesi alla sperimentazione, si nutrono di innumerevoli sensazioni e stimoli, per restituire la loro distorta visione di sonorità extreme metal di mutevole estrazione. Nel loro mondo sonoro si assiste a un corposo frullato di sludge, black metal, psichedelia, post-metal, secondo traiettorie di percorrenza che nel corso degli album prodotti finora hanno assunto una conformazione piuttosto distintiva. Riprendendo le fila di “Vacuum” (2018) e dell’ancor più lontano “Ufonaut” (2016), “Total” va a ritoccare ed espandere un metodo compositivo peculiare per i cinque. Si assommano infiniti dettagli, vi è una spasmodica ricerca della complicatezza, e ci si compiace di dare striature singolari ai singoli strumenti, mettendo nuovamente l’accento sul carattere psichedelico e di ‘viaggio mentale’ che la loro proposta comporta.
Gli squilibri intrinsechi nel suono dei polacchi si ripresentano puntualmente in questo quarto disco, sbilanciato come in passato verso trame strumentali molto articolate e stratificate: il guizzare delle chitarre assomiglia a un’esplosione di colori, con gli stessi che una volta gettati per aria iniziano a ricombinarsi in strani miscugli, portando a loro volta a tinteggiature abbastanza bizzarre. Bizzarre ma tutt’altro che estranee alla sensibilità di chi ascolta, perché alcuni rimandi, abbastanza variegati, si possono cogliere all’interno di fluttuazioni strumentali intense e indomabili: le esplorazioni tra post e black metal degli Altar Of Plagues, la lucentezza dello sludge progressivo di Mastodon e Inter Arma, la crepuscolare drammaticità dello sludge-black metal tedesco di formazioni come Phantom Winter o Der Weg Einer Freiheit.
La formazione viaggia tra aperture al futuro e uno sguardo ragionato al passato prossimo di certe sonorità, incamerando alcune tendenze degli anni ’10 e ’20 dei 2000, aggiungendovi di suo la spinta verso conformazioni deliranti, dal sapore dolciastro. Le tastiere, in particolare, sono dosate per portare allo straniamento e alla contaminazione con suoni non per forza metallici, così da far svoltare le lunghe tracce verso una dimensione prog-psichedelica molto forte. In pratica, è come se si prendesse un gruppo progressive rock molto avventurose degli anni ’70, gli si facesse ascoltare un concentrato di gruppi ‘post’ moderni e poi gli si chiedesse di tornare in studio di registrazione, per verificare quale lezione ne abbiano tratto. Il discorso non diviene mai troppo astratto, vuoi per una versatilità ritmica notevole, vuoi per l’aggressività tagliente dei vocalizzi, sospesi tra urla hardcore e un vago senso di desolante tristezza. Non di rado ci si concede ad andamenti diretti e martellanti, a mitigare le persistenti tentazioni a perdersi nel caos cosmico, frammentando la musica in sezioni progressivamente più dilatate e cullanti in una dimensione extraterrena.
Il disco nella sua interezza funziona, anche se alcuni frangenti risultano più avvincenti di altri: alle alte velocità e nelle rincorse ritmiche più intricate, gli Entropia fanno una buona figura ma, almeno in parte, ricascano in contesti un filo ovvi, dandosi un gran daffare per non giungere, in verità, nei luoghi così meravigliosi dove vorrebbero farci approdare. Al contrario, quando viene lasciata lievitare la componente più atmosferica e si fa largo un certo regolare potere ipnotizzante, abbondando di note lente e sinuose, allora l’interesse cresce di pari passo. L’impressione è che a cadenze ridotte, quando vi è maggior distensione e rilassatezza – pur senza dimenticare la propria anima irruenta – la formazione esteuropea sappia infondere sensazioni di straniamento più efficaci di quando utilizza l’artiglieria pesante. I ragazzi sono brillanti e ci sanno fare, mettendo un poco di ordine nel songwrtiting e asciugando alcune strutture e arrangiamenti potrebbero elevare ulteriormente il valore della proposta, già oggi meritevole di attenzioni.

TRACKLIST

  1. Retox
  2. Mania
  3. Orbit
  4. Total
  5. Final
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