7.0
- Band: EPHEMERAL
- Durata: 00:38:10
- Disponibile dal: 19/10/2019
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E’ passato ormai un quarto di secolo da quando il Gothenburg sound conobbe il successo su scala mondiale, eppure, nonostante le band originali abbiano cambiato genere, la torcia olimpica dalla Svezia ha fatto il giro del mondo migliaia di volte, influenzando band in ogni angolo del globo. Il richiamo di Olimpia calza a pennello per i qui presenti Ephemeral, giovane band greca foramta dal mastermind Elias (voce, chitarra, basso e orchestrazioni) insieme al batterista Kostas Matis e al tastierista Angel G. Proprio quest’ultimo svolge un ruolo primario nell’economia dei pezzi, perchè se l’accoppiata voce-chitarra si rifa ai caposaldi del genere (dai primi In Flames agli ultimi Insomnium, da cui la band stessa ha preso il nome), proprio le partiture dei tasti d’avorio garantiscono il minimo sindacale di originalità ai pezzi, costruendo un tappeto sonoro che diventa parte integrante del sound, smarcandosi da Children Of Bodom e affini (altro naturale termine di paragone) per le atmosfere più dilatate. Insomma, se l’innovazione non è il piatto forte della casa (anche nella scelta del concept, ispirato ai sette peccati capitali), di contro bisogna riconoscere al trio di Salonicco la capacità di imbastire belle melodie e orchestrazioni, il tutto senza perdere il tiro che ci si aspetta da produzioni di questo genere. Tra gli episodi migliori di “VII” citiamo l’opener “Gluttony (Gula)”, la più articolata “Sloth (Acedia)” ed “Envy” (Invidia)”, ma in generale i quasi quaranta minuti scorrono via lisci, facendoci chiudere un orecchio su qualche difetto di gioventù come le (rare) clean vocals, ancora un po’ acerb, o la produzione non certo di primissimo livello (elemento che potrebbe contribuire ad un fascino più vintage). Non saranno pronti ad ascendere al monte Olimpo del melo-death, ma tra i comuni mortali del genere dimostrano di sapere il fatto loro, e magari potrebbero regalarci interessanti sorprese in futuro.