7.0
- Band: EPHYRA
- Durata: 00:43:14
- Disponibile dal: 18/05/2018
- Etichetta:
- Volcano Records
- Distributore: Audioglobe
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Gli Ephyra giungono con “The Day Of Return” al loro terzo album, che segue di tre anni il precedente “Along The Path”. La band prosegue il discorso intrapreso con quel disco, proponendo uno stile abbastanza variegato, influenzato sia dal gothic che dal metal sinfonico; più in generale, evidenti sono però i rimandi ad act come Ensiferum o Eluveitie, in un sound potente e compatto che vede, peraltro, ora, ancora più accentuata la componente folk, in certi casi, anzi, persino accostabile alla musica etnica. L’aspetto particolare, infatti, è che il gruppo lariano, per realizzare “The Day Of Return”, ha utilizzato strumenti della tradizione mongola come il morin khuur o, più in generale, orientale, come il koto, che vengono inseriti in un contesto decisamente metal, ma anche ocarine o percussioni etniche. Emblematico, in tal senso, un brano come “Sublime Visions” che vede l’inserimento di vocalizzi etnici per poi svilupparsi come strumentale o la successiva “Being Human”, dove la parte iniziale, con strumenti etnici, lascia poi spazio a sonorità più dure o, ancora “Your Sin”, dove un intermezzo più lento spezza il ritmo rispetto alle parti più propriamente metal.
Funzionano molto bene, poi, le parti vocali, con il cantato estremo di Francesco Braga e la voce femminile, dolce e suggestiva, di Nadia Casali, ormai sempre più complementari tra di loro ed in grado di completarsi a vicenda. Tra gli highlight del disco, oltre ai brani già citati, possiamo menzionare la title-track, nonchè “The Spirit Of The Earth” e la conclusiva “True Blood”.
Va poi evidenziato come, anche stavolta, il disco sia stato prodotto da Mattia Stancioiu il quale, potremmo dire, ha seguito gli Ephyra sin dai loro esordi, lanciandoli e guidandoli in occasione di queste loro release e possiamo constatare come, in effetti, la band, con il passare del tempo, specialmente rispetto alle incertezze e alle acerbità degli inizi, abbia saputo trovare la propria strada ed il proprio percorso artistico. “The Day Of Return” è dunque il classico disco magari non imprescindibile, ma che si fa ascoltare con piacere e nel quale possono trovarsi diverse intuizioni e spunti interessanti, per cui può senz’altro valere la pena procurarselo.