7.5
- Band: EPICA
- Durata: 01:04:50
- Disponibile dal: 16/10/2009
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Gli Epica sono una di quelle band da sempre associate al filone gothic metal per la presenza del doppio cantato maschile e femminile, e per le atmosfere malinconiche all’interno del proprio sound, tuttavia già da qualche tempo ed ancor più con questo “Design Your Universe” la varietà della loro proposta ha reso estremamente riduttiva tale definizione. Il quarto sigillo in studio per la band olandese rappresenta la naturale evoluzione del precedente “The Divine Conspiracy”, con un sound che presta maggior attenzione alle magniloquenti parti sinfoniche, aumentando allo stesso tempo la durezza e l’incisività delle chitarre grazie all’apporto in fase di songwriting dei nuovi ingressi in pianta stabile: il chitarrista Isaac Delahaye e il batterista Arien Van Weesenbeek, con un passato nei connazionali e ben più pesanti God Dethroned. Dopo l’ormai abituale introduzione sinfonica “Resign To Surrender” irrompe con un riffing thrash-death accompagnato dalle ammalianti vocals della Simmons, sempre perfetta nell’alternare il cantato tradizionale a quello d’impostazione lirica a differenza del collega Mark Jansen (anche alla chitarra), piuttosto monocromatico nel growl effettato che lo caratterizza. Gli Epica mostrano ancora una volta di volersi cimentare con canzoni che non guardano troppo all’appeal commerciale, assestandosi spesso e volentieri su minutaggi ben al di sopra della media e imponendo sfumature progressive che permettono una totale assimilazione del brano solo dopo numerosi ascolti; pezzi come “Kingdom Of Heaven” o la stessa titletrack sono quanto di più ispirato la band abbia mai scritto e nonostante la struttura articolata ed alcuni déjà-vu di Therion e Opeth, evidenziano una serie di melodie accattivanti in grado di legare alla perfezione i frangenti più ostici, mantenendo una propria identità. I risvolti più immediati di “Design Your Universe” si riscontrano nel singolo “Unleashed” e nel lento “Tides Of Time”, mentre la power-oriented “Burn To A Cinder” risulta assai godibile pur avvicinandosi molto al sound dei conterranei Within Temptation. Finale che perde brillantezza solo nella pesantissima “Semblance Of Liberty” dove riemergono alcuni difetti del passato nello spento ritornello, mentre con l’epica “Deconstruct”, l’emozionante ballata “White Waters” e la già citata “Design Your Universe”, il quintetto “orange” riporta il disco sulla retta via. Gli Epica confermano dunque la propria solidità compositiva bilanciando in maniera ancor più saggia i mille ingredienti di un sound che tra potenza e melodia ha il potenziale per accontentare tutti.