7.5
- Band: EPICA
- Durata: 01:10:16
- Disponibile dal: 26/02/2021
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Il lungamente atteso ritorno in cattedra dei maestri del symphonic metal (che abbiamo già approfondito anche con un attento track-by-track) è finalmente arrivato! La pubblicazione di “Omega” ha dovuto prima attendere la pausa che gli Epica avevano programmato da tempo a seguito del lungo e glorioso tour a supporto del precedente “The Holographic Principle”, poi a causa dei problemi giunti durante la fase di registrazione causati dalla pandemia dovuta al Covid-19. Cinque anni di stacco; un periodo di cui l’act olandese necessitava per ricaricare le pile e – immaginavamo un po’ tutti – per dare nuova linfa al proprio sound, magari concentrandosi alla ricerca di nuovi orizzonti musicali con l’inserimento di qualche elemento a sorpresa. Niente di tutto questo! O meglio, quello che riscontriamo all’ascolto delle tredici tracce che compongono questo nuovo full-length è un buon riassunto di tutto ciò che gli Epica hanno trattato e sviluppato attraverso diciotto anni di carriera ed all’interno dei sette dischi precedenti. Rimangono quindi tutti gli elementi più attuali, come i cori possenti e magniloquenti e le orchestrazioni bombastiche ed evocative (con l’utilizzo ancora una volta di una vera orchestra) che sono confermate attraverso brani anthemici come “Seal Of Solomon”. Ma al contempo è evidente un certo desiderio di ritornare all’immediatezza ed al sound più diretto e genuino degli esordi – e di quel gran disco che fu “Consign To Oblivion”, pubblicato nel 2005 – con l’approccio maggiormente power di “Abyss Of Time – Countdown Yo Singularity”, “Gaia” e “Twilight Reverie – The Hypnagogic State”. “Omega” è un disco di ottimo pregio, complesso, strutturato e dall’impatto sonoro devastante, ben bilanciato tra momenti aggressivi, con riff potenti e le solite voci growl di Mark Jansen, e le sognanti melodie esaltate dall’ugola angelica di una spettacolare Simone Simons. Un equilibrio che trova la sua massima espressione durante le sonorità gotico-progressive di “The Skeleton Key”, canzone ammaliante a cui è difficile resistere, e attraverso la complessa “Code Of Life”, pezzo che conquista ascolto dopo ascolto con la capacità di racchiudere alla perfezione così tante influenze all’interno dei suoi sei minuti scarsi di durata. Inoltre la commovente lenta “Rivers” e la prorompente suite “Kingdom Of Heaven prt 3 – The Antediluvian Universe” sono due momenti cardini all’interno della tracklist, seppur quest’ultima non riesca a convincere appieno in ogni suo passaggio.
Se ci si attendeva qualche novità, “Omega” potrebbe leggermente deludere le aspettative ma se il desiderio è quello di avere tra le mani un disco di qualità che suoni al cento per cento Epica, con il loro marchio inconfondibile ben impresso, allora si rimarrà difficilmente scontenti. L’ottavo sigillo per l’act olandese conferma le abilità compositive e tecniche di una band che non fa altro che consolidare, release dopo release, il proprio posto d’élite all’interno della scena metal mondiale.