7.5
- Band: EPICA
- Durata: 01:14:39
- Disponibile dal: 07/09/2007
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Audioglobe
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Copertine ammiccanti, centimetri quadrati di pelle ostentati in ogni dove, DVD bonus con foto, video e making of. Questo è il trend degli ultimi anni (in ambito gothic). Il novanta per cento degli album delle cosiddette band female fronted mettono ben in mostra la mercanzia nella copertina, per stuzzicare il moto ormonale di turno; perché mai gli Epica dovrebbero esimersi dal farlo? Accasati presso la Nuclear Blast, forti di un nuovo contratto, sono finalmente liberi di mercificare le doti fisico-musicali secondo il manuale del marketing d’assalto. La bella Simone Simons in mostra come mamma l’ha fatta sulla copertina è sicuramente un’attrattiva per più di un metalhead dai buoni gusti. Questa forse maldestra introduzione è necessaria per realizzare meglio quanto a questi livelli di business si tenda a confondere la musica con l’immagine in modo eccessivo, con il risultato che tutti possiamo immaginare: tutti sanno quanto è figa la cantante degli Epica, ma ben pochi saranno in grado di intonarne un frammento musicale. E alla luce del nuovo”The Divine Conspiracy” ciò sarebbe davvero un peccato. Insomma, parliamo di una band con alle spalle svariati album, tutti più che buoni, la cui identità si è andata a delineare in modo deciso all’interno della scena gothic olandese, al fianco di After Forever (in cui militava il chitarrista Mark Jansen) e Within Temptation. Il genere è quello, ovvero un gothic metal orchestrale dove la voce femminile di Simone Simons si intreccia con gli inserti growl di Mark Jansen. E da questa formula scaturiscono pezzi favolosi come “The Obsessive Devotion” (introdotta da un’ottima intro orchestrale, prevedibile ma azzeccata), la heavy “Chasing The Dragon”, dove sembrano convivere gli animi di Therion e Cradle Of Filth, il singolo “Never Enough”, ottimo esempio di composizione furba ed oculata, e soprattutto la suite “The Embrace That Smothers”, dove le molteplici influenze dei nostri, Nightwish in primis, possono trovare agevole espressione. Non male anche “Beyond Belief”, dove la voce di Simone Simons per un attimo sembra avvicinarsi alla bellissima timbrica vocale di Amy Lee degli Evanescence, che chi scrive ha sempre considerato una cantante tecnicamente non perfetta ma dotata di un’ottima voce. La ballad “Safeguard To Paradise” non convince pienamente, forse anche perché così in contrasto con la potenza dei pezzi precedenti, tanto che dobbiamo attendere la suite conclusiva “The Divine Conspiracy”, dove riecheggiano le sonorità da soundtrack che andavano a comporre l’album strumentale “The Score – An Epic Journey”. Un plauso va quindi alla band, che ha confezionato un album molto valido, che intrattiene ottimamente pur con la sua durata di oltre un’ora. Se poi vogliamo gustarci le foto ed i video, tanto meglio. Ma non dimentichiamo di inserire il CD ‘audio’ nello stereo, e di premere il tasto ‘play’. Non vorremo fare un torto alla band, vero?