8.0
- Band: EPICA
- Durata: 01:09:27
- Disponibile dal: 02/05/2014
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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In un periodo in cui la bella Simone Simons ha da poco partorito, in un periodo nel quale i Mayan del compositore principale Janssen e del batterista Weesenback si sono imposti su territori decisamente più aspri, e, sopratutto, in un periodo in cui abbiamo assistito all’uscita di una quantità enorme di prodotti delle cosidette ‘female fronted band’, il rischio per il nuovo album degli Epica “The Quantum Enigma” di perdersi nei meandri del gossip e delle chiacchiere era tangibile. Ma è proprio in questo periodo che il six piece olandese mostra il proprio totale disinteresse per tutto, concentrandosi solo su quello che può controllare meglio: la musica. E infatti così che troviamo la voce della Simons assolutamente non provata dalla appena trascorsa gravidanza, e che troviamo un Mark Janssen quantomai lontano compositivamente dagli eccessi estremi della musica che tanto gli piace; ma è sopratutto così che troviamo una band ancora in grado di sbattersene della maggioranza degli altri gruppi del suo genere, una band che si mostra ancora una volta ad un livello superiore rispetto alla sempre più agguerrita concorrenza. ‘La classe non è acqua’ si dice in questi casi, e il vecchio motto risulta molto adatto, perché qui di classe ce ne è parecchia. Una classe che non significa novità o cambiamento. Non troviamo in “The Quantum Enigma” una brusca virata di stile o la decisione improvvisa di seguire sentieri o influenze diverse: questi che ascoltiamo sono gli stessi Epica di “Requiem For The Indifferent” o di”Design Your Universe”, senza dubbio. Non troviamo nemmeno in questi solchi un benchè minimo tentativo di smorzare il proprio sound, di renderlo meno tronfio e intransigente… semplicemente, gli Epica hanno continuato per la propria strada, aggiungendo un nuovo solido capitolo alla propria carriera, un gioiello della corona fatto della stessa pietra preziosa degli altri, ma con qualche sfumatura leggermente diversa. Non ci stupisce infatti in questo contesto una opener come “Originem”, sinfonica e pomposa con i cori in latino, e nemmeno ci stranisce l’attacco frontale di “The Second Stone”, con il riff ruggente iniziale, la batteria a mille e il growl di Mark che si fonde con le vocals angeliche della bella Simone. Nulla di nuovo registriamo nemmeno su quelli che sono diventati i nostri pezzi preferiti dell’album, come ad esempio “The Essence Of Silence”, col suo bellissimo ritornello, o “Canvas Of Life”, romantica ballad sullo stile di quella “Tides Of Time” di qualche album fa. Addirittura la suite finale, la title track, è, nei propri dieci e passa minuti, in qualche modo attesa; ma non ci importa molto di questo fatto. I fatti mostrano che la carriera degli Epica è costruita su una fila apparentemente interminabile di successi e “The Quantum Enigma” non abbisogna quindi di essere ‘diverso’, o inatteso, per risultare spettacolare. “The Quantum Enigma” è anzi un album che vive della capacità degli Epica di essere loro stessi: una capacità che porta i sei olandesi a realizzare lavori estremamente lunghi senza risultare pesanti, a comporre musica magniloquente senza che sia sterile, pomposa senza essere supponente. Un disco di questa lunghezza, con questo contenuto sinfonico e questo approccio senza regole alla struttura delle canzoni, in mano a molti altri gruppi (citiamo i Diabulus In Musica, ma il discorso vale anche per band di caratura superiore come gli Xandria) sarebbe infatti risultato noioso, involuto, spocchioso. Invece, non si sa come, gli Epica trovano ancora la maniera di vincere la sfida e di perpetrare la propria immagine e il proprio sound senza cambiarli più di tanto, risultando al contempo sempre freschi come una decina di anni fa. Lo ripetiamo: ‘la classe non è acqua’.