7.0
- Band: EQUILIBRIUM
- Durata: 00:50:11
- Disponibile dal: 12/08/2016
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Questa volta gli Equilibrium hanno dimezzato i tempi d’attesa, il nuovo “Armageddon” infatti esce a soli due anni di distanza dalla loro precedente prova in studio. La formazione tedesca ha ormai trovato la sua formula vincente, infatti i nuovi pezzi, per sound ed atmosfere proseguono quanto già sentito sul precedente “Erdentempel”. L’epica intro “Sehmsucht” lascia presto spazio alla bombastica “Erwachen”, un classico esempio di epic pagan metal dove sin dalle prime note sono le tastiere a far protagonista, offrendo un sound molto gonfio e rotondo, con melodie orecchiabili e decisamente catchy. Le atmosfere folk donano solennità a questa non più giovanissima formazione che in pochi anni ha sputo ritagliarsi uno spazio importante nel panorama metal europeo. “Armageddon” segna anche il debutto del nuovo bassista, Makki Solvalt, un musicista che mette le proprie abilità al servizio dei brani, non curandosi solo della mera apparenza. Pezzi come “Heimat” possiedono un’irresistibile verve melodica, perfetta per scatenare dal vivo la voglia di danzare e innalzare pinte di birra verso il cielo per godersi al meglio la festa pagana degli Equilibrium. “Born To Be Epic”, con le sue tastiere sempre in mostra, cerca di imporsi come uno dei pezzi di punta del disco, anche se, a dire il vero, dopo un paio di ascolti emerge l’eccessiva banalità del brano. Forse questa è la pecca più evidente nella proposta della band, che richiama Thyrfing, Alestorm e Finntroll: Renè Berthiaume e compagni vanno troppo sul sicuro, proponendo soluzioni trite e ritrite, già sentite decine e decine di volte durante gli anni di massima esplosione del folk/pagan metal. Dalla loro c’è la qualità dei pezzi, arrangiati e prodotti in maniera impeccabile, che in parte riesce a sopperire la mancanza di idee particolarmente innovative e personali. Anche nei momenti più ferali come (“Zum Horizont”), una specie di polka suonata a velocità smodata, gli Equilibrium non convincono del tutto ed è un vero peccato perché le capacità di certo non mancano alla band. “Armageddon” si può vendere come un disco onesto, ma di certo non memorabile, poichè possiede troppi richiami e melodie già sentite in passato.