7.5
- Band: ESCARNIUM
- Durata: 00:31:16
- Disponibile dal: 09/05/2025
- Etichetta:
- Everlasting Spew Records
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Nel torbido sottobosco dell’underground death metal, alcuni nomi si impongono con la discrezione di un’ombra, silenziosi ma ineluttabili nella loro evoluzione. Gli Escarnium, formazione brasiliana ormai da qualche tempo devota a un’estetica sonora tanto possente quanto funerea, si affacciano nuovamente sulla scena con “Inexorable Entropy”, un’opera che, per maturità espressiva e cura dei dettagli, potrebbe finalmente proiettarli oltre la ristretta cerchia di adepti che finora li ha seguiti con fervore.
Sin dagli esordi, il quartetto di Salvador ha attinto a piene mani dal death metal novantiano, forgiando uno stile tutto sommato ibrido, radicato sia nella tradizione statunitense più quadrata e oltranzista, sia in quella old school svedese. Tuttavia, nel corso degli anni il lessico musicale del gruppo si è affinato e al contempo appesantito parecchio, contaminandosi con le atmosfere più opprimenti che caratterizzano la scena death metal underground contemporanea. “Inexorable Entropy” incarna al meglio questa oscura transizione, conservando l’urgenza e l’aggressività del passato, ma elevandole con una sensibilità atmosferica più stratificata e un approccio compositivo di maggiore raffinatezza.
L’influenza degli Immolation permea l’intero lavoro, sia nell’intrico spigoloso e vagamente dissonante delle chitarre che nell’interpretazione vocale, cavernosa e corrosiva, nel segno del grande Ross Dolan. Tuttavia, il quadro non si esaurisce qui: i richiami ai Dead Congregation, ai Krypts e ai Phrenelith sono ormai evidenti, con strutture dinamiche che non si limitano a un impatto frontale ma costruiscono, con sapienza, un clima di perenne tensione. La dialettica tra impatto e respiro melodico risulta qui più che mai ispirata e bilanciata, con un uso accorto degli arpeggi e delle pause, elementi che arricchiscono la narrazione senza mai comprometterne l’intensità.
La title-track si erge a manifesto del disco: una mini-sinfonia di chiaroscuri sonori, in cui le sezioni più convulse e aggressive si alternano a passaggi densi di inquietudine. “Through The Depths Of The 12th Gate”, dal canto suo, si distingue per un impianto altrettanto articolato, nel quale la band riesce a dilatare e contrarre il suono con notevole efficacia, senza mai scivolare nella prolissità. La durata complessiva dell’album è infatti piacevolmente contenuta, con il gruppo che evita la tentazione di trascinarsi in suite eccessivamente dilatate, per garantire invece un ascolto serrato e privo di dispersioni.
Pur restando ancorato a un contesto sonoro strettamente destinato agli appassionati del death metal più cupo e intransigente, “Inexorable Entropy” non si limita a soddisfare il pubblico dei cosiddetti completisti del genere. Con questa nuova opera, gli Escarnium offrono infatti qualcosa che merita più di un semplice ascolto distratto, dimostrando di avere raggiunto una consapevolezza compositiva che inizia a porli in una posizione di rilievo nell’attuale panorama death metal underground.