• Band: ESOCTRILIHUM
• Durata: 00:58:37
• Disponibile dal: 28/07/2017
• Etichetta:
• I Voidhanger Records

Non manca di far capolino, ultimamente, un discreto ritorno di fiamma per il black metal più maestoso e atmosferico, a testimonianza di come l’ampio spettro un tempo vituperato che andava sotto l’etichetta symphonic non sia mai completamente morto. I misteriosi francesi Esoctrilihum, guidati dall’ancora più oscuro Asthâghul – su cui non abbiamo alcuna informazione – si inseriscono appieno in questo filone, con buone idee e classe, perdendo solo qualche punto nell’eccessiva lunghezza dei brani, costruiti peraltro in modo un po’ troppo simile tra loro. Ma venendo al contenuto musicale, l’opener “Ancient Ceremony From Astral Land” è una rilettura conturbante e ben riuscita di quanto proposto qualche lustro fa dai Limbonic Art, tra tastiere magniloquenti, chitarre trascinanti e una voce maligna e con un pizzico di atonalità, che tocca il suo apice nel sussurro della parte centrale, accompagnata solo del synth. Il secondo brano parte con un riff più incisivo su cui nuovamente si sovrappone il tappeto di tastiere; arrivano poi i consueti rallentamenti, in particolare un bell’arpeggio di chitarra seguito da un inserto di synth da brividi che ben rende l’aura mistica generale, su cui poi ripartono, in secondo piano, chitarre zanzarose e la voce in growl. “Prayer Of The Lamented Souls” sceglie un sound quasi horror, complice il ricorso ad accordi di tastiere semplici e ripetuti all’infinito, degni dei nostri Mortuary Drape. Dopo questo breve brano gli Esoctrilihum tornano ai loro lunghi ed elaborati dipinti, senza particolari scossoni; continua il mix di violenza ben intervallata da passaggi di tastiera, anche se il tono complessivo si sposta su lidi blackened-death, soprattutto grazie all’indurimento delle linee vocali. Si segnalano per atmosfera la parte conclusiva di “BltQb (Black Collapse)” e il pomposo duetto tra tremolo riffing e tastiere di “Mighty Darkness”, che chiude un lavoro complessivamente apprezzabile.