4.5
- Band: ESTAMPIDA
- Durata: 00:50:01
- Disponibile dal:
- Etichetta:
- Nadir Music
- Distributore: Audioglobe
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Ci sono album che a volte nei primi trenta secondi ti dicono veramente tutto. Ti senti già scoraggiato dopo neanche metà canzone perché sai che arrivare a fine ascolto, ripeterlo finché non avrai fugato via i dubbi, sarà esperienza dura nonché perdita di tempo. Questo presagio – come tutti i peggiori – si è rivelato tale una volta esauriti i diversi ascolti di “Crowd Control The Jaws Of War” degli argentini Estampida, avvalsisi per questo lavoro della produzione di Tommy Salamanca dei Sadist. I quattro sono nativi argentini attivi dal 1995 ma sono di fatto cresciuti in Spagna, dove hanno sviluppato l’amore per le sonorità death/thrash qui rappresentate. Il guaio grosso è che in questi cinquanta minuti di musica manca il quid, quel fattore che generi l’empatia con la musica. E dire che non saremmo neanche avversi a quelle band che, pur difettando di originalità e personalità, si cimentano nel classico compitino che, se ben fatto, di solito strappa una sufficienza. Ma qui non ci siamo proprio: tredici tracce, tutte uguali, e poi tante, troppe. Ogni tanto qualche ben riff fa capolino ma si tratta di momenti sporadici. E poi la voce, a cavallo fra il death e il thrash, si perde nell’anonimato più totale anche se qualche volta si cimenta in tonalità più chiare (“Is There Anybody Out There”), peraltro pulite, fuori contesto. Nel finale del disco troviamo anche due bonus track, episodi che risollevano leggermente le sorti del disco e risalenti probabilmente ai lavori precedenti degli Estampida che, ebbene sì, hanno già alle spalle due pubblicazioni. In definitiva, senza tediarvi ulteriormente, “Crowd Control The Jaws Of War” si perde nell’oblio più totale. Un disco che, siamo certi, fra qualche tempo il vostro recensore avrà rimosso dalla memoria, a breve e lungo termine, tale è la sua insipienza.