7.5
- Band: ETERNAL IDOL
- Durata: 00:52:21
- Disponibile dal: 06/11/2020
- Etichetta:
- Frontiers
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Secondo album degli Eternal Idol, dopo il debutto “The Unrevealed Secret” del 2016, intitolato assai significativamente “Renaissance”. In effetti, si tratta di un’autentica rinascita per questo progetto: formato dal chitarrista Nick Savio e dal batterista Camillo Colleluori dalle ceneri degli Hollow Haze, insieme a Fabio Lione, subiva una decisa battuta d’arresto poco dopo il tour seguito al primo album, con conseguente fuoriuscita dei Colleluori (padre e figlia) dal gruppo. Recuperati nuovamente gli Hollow Haze, Savio è poi riuscito a riprendere in mano questo moniker insieme a Lione, coinvolgendo anche stavolta il bassista Andrea Buratto e ingaggiando nuovi musicisti, ovvero il batterista Enrico Fabris e la cantante Claudia Layline (che, peraltro, aveva in passato già cantato in qualche pezzo degli Hollow Haze).
Questo nuovo lavoro presenta dei brani ben equilibrati, per quanto spicchino il chitarrismo di Savio e le voci dei due cantanti: diciamo che, pur non mancando elementi sinfonici, la band sposta il tiro più verso un metal melodico, nel quale la voce maschile e quella femminile sono entrambe in chiaro e pulite, secondo un modello che sta prendendo sempre più piede da qualche tempo a questa parte, in questo caso con il valore aggiunto di avere quello che è ormai un caposaldo del genere come Fabio Lione, uno dei cantanti più apprezzati e riconosciuti a livello mondiale (non ha certo bisogno di presentazioni per i suoi trascorsi nei Rhapsody Of Fire e in vari altri gruppi italiani, ma anche esteri: non a caso è stato scelto prima dai Kamelot e poi dagli Angra). Oltre ad elementi orchestrali, ritroviamo in vari brani anche efficaci inserti di piano ed effetti sonori che contribuiscono a conferire un taglio moderno e fresco al sound, peraltro esaltato da un’ottima produzione, perfetta nel suo saper bilanciare potenza e melodia. A proposito di melodie, le canzoni sono effettivamente caratterizzate da splendidi ritornelli, nei quali i due cantanti dimostrano di aver già trovato un’ottima alchimia e persino una certa complementarietà. Entrambi si sono tuttavia ritagliati pure uno spazio per delle performance interamente soliste, rispettivamente Lione con il brano “Flying Over You” e la Layline in “The Edge”, una canzone dove riesce a tirare fuori tutto il fascino e la soave potenza della propria vocalità. Tra i brani più catchy spiccano comunque sicuramente le due tracce iniziali, “Into The Darkness” e “Black Star” (non a caso scelti anche per realizzare dei videoclip), così come “Without Fear” e la ‘rhapsodiana’ “Away From Heaven”. Particolare “Dark Eclipse”, pezzo un po’ malinconico e con un pizzico di dark wave, mentre il finale è affidato alla titletrack di oltre nove minuti e mezzo, esaltando tutte le caratteristiche stilistiche e le qualità della band.
Insomma, un disco che si incanala in un genere ben preciso ma che sembra non conoscere difetti, ottimamente realizzato e interpretato e, soprattutto, con tante belle canzoni, che si fanno apprezzare ancora di più dopo ripetuti ascolti.