EUROPE – War Of Kings

Pubblicato il 03/03/2015 da
voto
7.0
  • Band: EUROPE
  • Durata: 00:50:00
  • Disponibile dal: 06/03/2015
  • Etichetta:
  • UDR Music
  • Distributore: Audioglobe

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Che si amino o che si odino, di certo gli Europe continuano a non passare inosservati dinnanzi agli occhi di tutti coloro che sono rimasti folgorati dalle note immortali di “The Final Countdown”, un brano epocale che ha segnato indelebilmente il panorama audio/video musicale degli anni Ottanta. La svolta ‘metal’ inaugurata nel 2004 con il coraggioso “Start From The Dark” ha generato un nutrito stuolo di nuovi sostenitori, che hanno apprezzato e premiato il netto rinnovamento attuato all’immagine e alla sostanza. Ovviamente non mancano gli inguaribili nostalgici che dopo ben cinque studio album covano un briciolo di speranza, mai sopita, in un ritorno alle origini. Eppure quell’imperativo profetico che annunciava il ritorno sulle scene della formazione ‘classica’ non dava adito ad equivoco alcuno. Gli Europe oramai non hanno più nulla da dimostrare a nessuno, desiderano semplicemente comporre ciò che a loro realmente piace, rifiutando di rimanere intrappolati tra le abbaglianti meteore di quel periodo. Il collettivo di Upplands Väsby giunge al suo decimo capitolo in studio con “War Of Kings”, un lavoro dal quale traspare un amore smodato nei confronti delle grandi band degli anni Settanta. Un titolo così roboante meritava di essere raffigurato da una copertina tutt’altro che pacchiana ed in questo caso possiamo tranquillamente affermare che l’obiettivo posto è stato pienamente raggiunto. La battaglia inizia proprio con la title track, un velenoso mid tempo che si insinua nella nostra corteccia cerebrale, annegandolo in un oceano porpora. Il riff portante, carico di enfasi, viene opportunamente smorzato da un pre-chorus liquido, che esplode all’improvviso in un ritornello memorabile. L’ingombrante ombra dei Deep Purple aleggia anche nella successiva “Hole In My Pocket”, dall’incedere rapido e scattante che scorre via senza lasciare segni particolari, se non per il funambolico assolo di un John Norum in forma strepitosa. “The Second Day” è un brano atmosferico che si dispiega in un crescendo acido, evolvendosi poi in ritornello carico di enfasi dal quale emerge ancora una volta l’impeccabile lavoro di Norum in chiave solista. “Praise You” viene introdotta da un riff granitico ispirato ai migliori Black Sabbath, smorzandosi poi in una sorta di ballata notturna ed avvolgente, nella quale Joey Tempest si rende artefice di un’appassionante performance vocale. Il viaggio prosegue senza particolari intoppi con la mordace “Nothin’ To Ya”, mentre in “California 405” emerge un maggior dinamismo collettivo, dal quale spiccano le tastiere di Mic Michaeli, sempre puntuali nel donare maggior profondità nel tessuto sonoro. La solare “Days Of Rock N Roll” scivola via nell’indifferenza come pioggia sui vetri; al contrario, restiamo intrappolati nella tela intricata tessuta da “Children Of The Mind”. In questo caso veniamo investiti da un carico sonoro pesante come un muro di mattoni, cementato da un greve riff portante dal quale l’ugola di Tempest esplode con impeto. “Rainbow Bridge” emana invece un aroma esotico e suadente, reso ancor più penetrante da un gustoso impasto di Hammond e chitarre. Già dal titolo assistiamo ad un sentito omaggio alla band di Ritchie Blackmore, peraltro avvalorato da un assolo mistico di Norum che rimanda all’enigmatico chitarrista inglese. “Angels (With Broken Hearts)” è una crepuscolare ballata, sobria ed elegante nel suo incedere discreto, meritevole di acquisire maggior spessore all’altezza del chorus. “Light It Up” viene introdotta da un dinamico e fantasioso lavoro dietro le pelli curato dal sempre puntuale Ian Haugland, il quale non lesina fantasia e agilità anche nelle parti apparentemente più semplici. Questo episodio assume la fisionomia di un gradevole gioco di specchi, accentuato da un comprovato affiatamento collettivo instaurato nel corso degli anni. Degna di nota anche la bonus track “Vasastan”, un puro affresco malinconico nel quale il buon Norum si esprime in un commovente soliloquio chitarristico denso di emozioni. A conti fatti, i Nostri hanno dimostrato di aver ancora parecchie cose da dire e chiunque avrà la volontà di metabolizzare le numerose sfaccettature di cui è composto “War Of Kings” non potrà che restarne soddisfatto.

TRACKLIST

  1. War Of Kings
  2. Hole In My Pocket
  3. Second Day
  4. Praise You
  5. Nothin' To Ya
  6. California 405
  7. Days Of Rock N Roll
  8. Children Of The Mind
  9. Rainbow Bridge
  10. Angels (With Broken Hearts)
  11. Light It Up
  12. Vasastan (Bonus Track)
10 commenti
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