7.0
- Band: EVERDAWN
- Durata: 00:48:26
- Disponibile dal: 05/02/2021
- Etichetta:
- Sensory Records
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“Cleopatra” è il titolo dell’album di debutto degli Everdawn, ma la loro storia parte da più lontano. In particolare, dal momento in cui il chitarrista Richard Fischer ed il tastierista Boris Zaks, ex membri degli Operatika, avevano formato un nuovo progetto insieme a Mike LePond dei Symphony X (che pure aveva suonato già negli Operatika), coinvolgendo il batterista Daniel Prestup e la cantante Raine Hilai, registrando con il moniker di Midnight Eternal un demo di due brani. Al momento di lavorare ad un primo full-length, LePond, sommerso dai suoi numerosi impegni, si è fatto da parte, lasciando il posto a Greg Manning. Adesso i quattro musicisti fondatori dei Midnight Eternal (Fischer, Zaks, LePond e Prestup) tornano con un nuovo moniker, appunto quello di Everdawn, e con una nuova cantante, Alina Gavrilenko, una soprano davvero professionale in grado di conferire maggior spessore ai brani rispetto a quanto sembrasse poter garantire la Hilai, senz’altro notevole come frontwoman ma a nostro avviso molto più adatta a cantare musica pop piuttosto che metal.
Forti della presenza della Gavrilenko, il gruppo americano si orienta in maniera più decisa verso un metal sinfonico ampiamente influenzato dallo stile di act europei quali Nightwish, Epica, Amberian Dawn, Xandria, ecc. Nel caso degli Everdawn parliamo fondamentalmente di un metal melodico con protagonista la voce operistica (o quasi) della cantante, con una forte presenza di tastiere ed una sezione ritmica che talvolta si lancia in tempi veloci e serrati, con un approccio, in questi casi, molto affine al power metal. C’è una certa tendenza a trattare argomenti storici, come risulta evidente già dal titolo dell’album (e del pezzo omonimo), dedicato alla regina Cleopatra, ma anche con altre tracce come la strumentale “Toledo 712 A.D”; particolare anche la scelta di includere alcune canzoni di ambientazione indiana (“Pariah’s Revenge”, Stranded In Bangalore”).
Nulla di particolarmente originale, però la band riesce ad offrire alcuni buoni brani, tra cui si mettono in evidenza la titletrack e soprattutto “Lucid Dream”, nonchè la malinconica “Your Majesty Sadness”, che vede la partecipazione in veste di guest di Thomas Vikström dei Therion, il quale canta in un efficace duetto con la Gavrilenko. Si segnala, inoltre, che il lavoro di mixaggio e mastering è stato eseguito da Dan Swanö.
In conclusione, “Cleopatra” è un disco realizzato con cura e professionalità, che può costituire un gradevole ascolto per chi ama il genere.