8.0
- Band: EVERGREY
- Durata: 01:01:44
- Disponibile dal: 17/02/2011
- Etichetta:
- SPV Records
- Distributore: Audioglobe
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Nella vita di diverse band possono capitare i periodi difficili. Periodi dai quali spesso i gruppi riescono ad uscire, ma sempre portandosi dietro una serie di lividi e cicatrici che immancabilmente influenzeranno l’uscita successiva. Se poi queste cicatrici influenzino l’album in maniera negativa, con la produzione di un lavoro nervoso e poco curato, o in maniera positiva, dandogli una profondità e uno spessore che altrimenti non avrebbe avuto, questo è lasciato alla singola storia ed alla sensibilità artistica di ciascun gruppo. Gli Evergrey arrivano proprio da uno di questi periodi, durante il quale si sono verificati profondi stravolgimenti di line-up e sono sorte diverse legittime domande sul futuro della band. A questo momento turbolento per la band aggiungiamo poi anche le aspettative dei fan stregati dai vecchi dischi (“Recreation Day” e “In Search Of Truth” su tutti), ed il peso ancora non del tutto cancellato di un disco non all’altezza (“Monday Morning Apocalypse”), e capiamo dunque che questo nuovo “Glorious Collision” è un album che ha avuto un parto assai travagliato. Con l’abbandono dei tre quinti della band, al leader Tom Englund, unico rimasto assieme al fido tastierista Zander, non è rimasto dunque che chiedersi cosa rappresentassero per lui al momento attuale gli Evergrey e cercare di rendere tutto questo in musica, in qualcosa che potesse essere contemporaneamente sia vera figlia dello stile del gruppo ma che fosse interpretabile da una band tutta nuova. La risposta la troviamo nelle tredici tracce di questo album… che è davvero un piccolo capolavoro. Denso, vibrante, emozionale, pregno di un chitarrismo pregevole per suono e pienezza delle ritmiche, ed arricchito da eleganti inserti di tastiere, questo disco è la risposta migliore che l’artista potesse dare ad un momento cupo. Cupezza che tra l’altro è presente, non viene semplicemente allontanata, ma invece penetra a fondo nel tessuto del disco, fondendosi con le complesse costruzioni ritmiche proprie della band e lasciando il proprio segno ovunque, sotto forma di una prestazione vocale particolarmente intensa oppure di tristi note di pianoforte che spesso si trovano a fare da contrappunto alle spesse chitarre. Davanti ad un songwriting nuovamente fresco ed ispirato, a poco dunque serve fare le pulci sull’inserimento dei nuovi membri della band: i suoni composti da Englund sono così organici e avvolgenti che ogni nuovo elemento sembra suonare perfettamente a proprio agio, producendo un suono che è definibile al 100% Evergrey. Così, tutti gli elementi comuni ai vecchi album si ritrovano in queste tracce, arricchiti dai ‘segni’, da quelle cicatrici che le esperienze trascorse hanno lasciato sull’animo della band. Volendo citare qualche pezzo si può nominare la bella opener “Leave It Behind Us”, struggente e avvolgente, oppure la altrettanto malinconica “Wrong”, sempre impreziosita da un lavoro impressionante dietro la tastiera. Ancora si possono anche citare la turbolenta “Out Of Reach” o la più melodica “The Phantom Letters”, notandole per la bella prestazione vocale di Englund, profonda e sofferta, ma quali che siano le canzoni che piaceranno di più all’ascoltatore, la conclusione è che questo “Glorious Collision” ci presenta quello che sono gli Evergrey attuali; ovvero una band che con successo è riuscita a fare il punto di una situazione difficile e trovare un modo di continuare, regalandoci così un grande disco.