8.0
- Band: EVERGREY
- Durata: 00:48:13
- Disponibile dal: 12/05/2004
- Etichetta:
- Inside Out
- Distributore: Audioglobe
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Nuovo disco per i prog-metaller Evergrey, il quinto della loro carriera di musicisti. “The Inner Circle” si presenta come lavoro molto più accessibile al grande pubblico rispetto a qualsiasi altro precedente capitolo della band; diverso ad esempio da un disco difficile da ascoltare come poteva essere “Solitude-Dominance-Tragedy”. Infatti, una delle differenze subito riscontrabili, è un approccio molto più melodico e arioso, che comunque non va ad intaccare le solite caratteristiche drammatiche e oscure del sound degli svedesi; anche i ritornelli risultano essere molto più catchy e quindi facilmente memorizzabili e godibili. Il nuovo corso è ben rappresentato da “A Touch Of Blessing” in cui i delicati arabeschi di chitarra ben si prestano ad accompagnare le azzeccate linee vocali di Englund. “Ambassador” è un pezzo più influenzato dai vecchi album della band: su un efficace tappeto tastieristico si stagliano ritmiche serrate e vocals aggressive, i toni parossistici sono alimentati da un chorus che pare provenire dall’oltretomba. La tirata “In The Wake Of The Weary” è segnata da orchestrazioni di stampo classico che si contrappongono ad elementi moderni, riconducibili a quanto fatto dai Dream Theater nel loro ultimo “Train Of Thought”; con “Harmless Wishes” la band concede un pezzo più tranquillo (in cui sono comunque presenti momenti molto heavy) avvalorato da un eccellente refrain corale, ma la prima vera pausa del disco è la ballad “Waking Up Blind”, dai toni molto delicati e quasi sussurrata dalla voce di Englund. Con “More Than Ever” la band torna a picchiare e prepara il terreno per un altro pezzo drammatico fortificato da vocals esasperate (“The Essence Of Conviction”), mentre “Where All Good Sleep” è permeata da un alone di mistero. Bella anche “Faith Restored” e fantastica la conclusiva “When The Walls Goes Down” in cui le iniziali orchestrazioni sono adattissime ad intodurci verso lo scenario apocalittico che va delineandosi all’interno del pezzo, ottenuto grazie all’uso di bellissime atmosfere e ad un parlato di rara disperazione. “The Inner Circle” è un gran bel disco da ascoltare e riascoltare: complimenti agli Evergrey.