8.0
- Band: EVERGREY
- Durata: 00:51:07
- Disponibile dal: 07/06/2024
- Etichetta:
- Napalm Records
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Comincia ad essere per noi un po’ complicato recensire gli album degli Evergrey: non tanto perchè la band svedese tenda da un po’ di tempo a questa parte a realizzare dischi, con pubblicazioni anche alquanto ravvicinate tra loro, che presentano caratteristiche piuttosto simili, nè intendiamo sostenere che siano uguali tra loro ma più che altro perchè tendono a replicare determinate scelte, quando queste funzionano.
Giusto per fare un esempio, con “One Heart” si ripropone il contributo vocale dei fan come era stato fatto nell’album precedente con “Save Us” o “Midwinter Calls”, ma, più in generale, vengono volentieri ripresi determinati riff o soluzioni melodiche, utilizzati per esaltare caratteristiche più aggressive per alcuni brani o più suadenti e malinconiche per altri, piazzando poi magari un’ultima traccia più libera e slegata rispetto al resto della tracklist. Diciamo che è un po’ come se Englund non staccasse mai realmente il suo flusso compositivo tra un disco e l’altro, e ogni album fosse semplicemente un nuovo paragrafo di un unico, grande capitolo. Insomma, a conti fatti, praticamente tutto o quasi quello che abbiamo scritto per almeno i precedenti quattro album, vale tranquillamente anche per questo nuovo “Theories Of Emptiness”.
Fatta questa precisazione, preso in sè, il nuovo album è senz’altro un bel disco, dove praticamente non ci sono filler e dove gli Evergrey riescono ad esaltare tutte le loro migliori caratteristiche.
Si parte senza indugi, del resto, con due tra le tracce più belle, ovvero “Falling From The Sun” e “Misfortune”. Emerge il loro lato più duro con brani come “We Are The North” o, almeno in parte, “Cold Dreams”, oppure quello più introspettivo con “Ghost Of My Hero” (con un’interpretazione di Englund davvero da brividi) ma, in generale, la band svedese è appunto abile nel far convivere queste diverse anime.
Uno dei punti di forza della band è, peraltro, quello di possedere la capacità di saper offrire delle canzoni molto intense dal punto di vista emotivo, grazie anche alla capacità espressiva di Tom Englund e agli splendidi pad di Rikar Zander con le tastiere: quando riescono ad esaltare quest’aspetto in particolare, a nostro avviso, gli Evergrey raggiungono davvero l’apice delle loro composizioni, perchè hanno il grande pregio di riuscire a tradurre in suoni delle emozioni, coinvolgendo come pochi l’ascoltatore, che si trova avvolto in un mood intriso di malinconia (una caratteristica, in effetti, comune a tante band scandinave), di pensieri che prendono forma e si dissolvono in un continuo gioco di chiaroscuri ed effimeri lampi di luce.
Sotto questo profilo, riteniamo che “Theories Of Emptiness”, in qualche modo, sia più affine a “Escape Of The Phoenix” piuttosto che a “A Heartless Portrait (The Orphean Testament)”, un disco a tratti più oscuro e aggressivo. Con questo nuovo lavoro, invece, Englund e compagni sembrano più esaltare quest’aspetto e si finisce così, senza quasi accorgersene, per ritrovarsi immersi in questo flusso di emozioni che gli Evergrey riescono a trasmettere. Da notare che, peraltro, quella che di fatto è l’ultima canzone della tracklist (a parte la ‘quasi’ title-track finale), “Our Way Through Silence”, è invece un brano decisamente più solare rispetto alle atmosfere che permeano perlopiù le altre tracce, a riprova di come comunque la band voglia riportare un approccio non necessariamente cupo o fatto di angoscia ma in linea di massima positivo, carico di energia e di speranza.
In conclusione, “Theories Of Emptiness” non è un disco dove si possano registrare particolari novità e che in un certo qual modo sa un po’ anche di ‘già sentito’, perchè costruito su caratteristiche ormai abbastanza standardizzate nei dischi degli Evergrey. Nonostante ciò, è comunque un lavoro che continua a piacerci parecchio anche dopo numerosi ascolti, perchè i brani sono molto validi, ben strutturati e ottimamente interpretati e la band è abile nel valorizzare ancora una volta quelle che sono le sue migliori qualità, mettendo a frutto tutta la propria esperienza e professionalità.