EVERY TIME I DIE – New Junk Aesthetic

Pubblicato il 23/12/2009 da
voto
7.5
  • Band: EVERY TIME I DIE
  • Durata: 00:10:10
  • Disponibile dal: //2009
  • Etichetta:
  • Epitaph
  • Distributore: Self
Streaming non ancora disponibile

Difficile star dietro agli Every Time I Die, soprattutto nel tentare di descrivere quel calderone di ingredienti musicali che compongono il loro hardcore multiforme e sfaccettato. Fondendo noise estroso a copiose parti da mosh, riff southern, scream hardcore, melodie rock e sarcasmo intelligente, i ragazzi di Buffalo continuano la loro personalissima evoluzione musicale mischiando ancora una volta le carte in tavola e variando le dosi degli ingredienti, in modo da non deludere i fan dell’amatissimo “Hot Damn” nè i giovani stregati nei vari Warped Tour. Per movimentare le cose, in “New Junk Aesthetic”, quasi in antitesi con la firma per l’etichetta mainstream punk per eccellenza Epitaph, la band diminuisce le influenze rock n’ roll degli ultimi due lavori per tornare all’aggressività veloce e spastica dei primi dischi, riuscendo sempre, incredibilmente, a mantenere intatto il gusto nel produrre riff stravaganti e groovy, e a incastrarli in brani da tre minuti. E’ la incantevole intensità di pezzi come "The Marvelous Slut", "Organ Grinder" e "Who Invented the Russian Soldier", che fondono math rock a liriche surreali, a caratterizzare l’album e a rendere gli Every Time I Die tanto unici e distanti dal carrozzone, unitamente al fatto che queste vanno a braccetto con brani come "Turtles All the Way Down", “The Sweet Life” e il primo singolo "Wanderlust", dove viene sfoggiato il talento nello scrivere canzoni dalla struttura classica e più immediatamente fruibili. Le ospitate di Matt Caughthran (The Bronx), Greg Puciato (The Dillinger Escape Plan) e Pete Wentz (Fall Out Boy) sono indice della schizofrenia musicale che tanto ci ha fatto amare gli Every Time I Die, uno dei pochi gruppi in grado di unire violenza, minacciosità, urgenza a una vena sfacciatamente comica. Non saremo ai livelli di “Hot Damn!” e “Gutter Phenomenon” forse, ma nessuno potrà ritenersi deluso: stappate una bottiglia, alzate il volume, è di nuovo party time.

TRACKLIST

  1. Roman Holiday
  2. The Marvelous Slut
  3. Who Invited The Russian Soldier?
  4. Wanderlust
  5. For The Record
  6. White Smoke
  7. Turtles All The Way Down
  8. Organ Grinder
  9. Host Disorder
  10. After One Quarter Of A Revolution
  11. The Sweet Life
  12. Buffalo 666
  13. Goddam Kids These Days
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.