7.0
- Band: EVISORAX
- Durata: 00:26:00
- Disponibile dal: 11/12/2020
- Etichetta:
- 7 Degrees Records
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Metalitalia.com segue le mosse degli Evisorax fin dal lontano 2008, quando la band inglese irruppe sulla scena underground con l’EP “Enclave”. Una carneficina-lampo che mise a conoscenza il mondo di una realtà abilissima nel maneggiare quel grindcore moderno e schizzato figlio delle imprese targate Discordance Axis, Insect Warfare e primi The Red Chord, la quale venne poi seguita da una manciata di release assai dilazionate nel corso degli anni. “Goodbye to the Feast… Welcome to the Famine”, il primo vero ‘full-length’ della formazione di Wigan (le virgolette sono d’obbligo), risale infatti al 2015, e da allora è già trascorso un altro lustro, segno evidente che ai Nostri – nonostante il genere suonato – fare le cose di fretta non piace proprio.
Ciò che importa comunque è che la freschezza e l’abilità della scrittura si siano preservate nel tempo, consolidando anzi la componente sperimentale del suddetto debut album nell’ottica di un sound definitivamente elastico e opend-minded. Ovviamente l’involucro della tracklist è e resta grind, con evidentissimi richiami alla schizofrenia di un “The Inalienable Dreamless”, ma ad un orecchio attento non potranno di certo sfuggire tutti quegli influssi che, sotto la coltre di blastbeat e grida parossistiche, vengono intrecciati dal quintetto fin dall’opener “Gayatri”, tra screziature ‘post’ hardcore e digressioni sludge. Un mix che sarebbe ardito definire originale, visto anche quanto offerto su ben altri livelli da gente come Wake, Fuck the Facts o Cloud Rat, tuttavia guai a sottovalutare il potenziale espressivo di “Ascension Catalyst”, ennesimo frullato di estremismi ad opera di una band tanto ignorata dal pubblico quanto costante sul fronte qualitativo delle sue pubblicazioni. Se amate anche solo uno dei nomi citati, ritagliatevi mezz’oretta di tempo per questo piccolo tour de force di spasmi e rasoiate al calor bianco.