6.5
- Band: EXHUMED
- Durata: 00:40:39
- Disponibile dal: 10/02/2015
- Etichetta:
- Relapse Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
La notorietà degli Exhumed negli ultimi anni è cresciuta in maniera esponenziale, quindi troviamo tutto sommato comprensibile che gli statunitensi cerchino di mantenere il proprio nome vivo sul mercato anche in periodi di stanca. Non avendo un nuovo album o altro materiale inedito pronto per essere pubblicato, il gruppo questa volta punta sulla ri-registrazione di una vecchia release, ovvero il famigerato debut album “Gore Metal”, uscito originariamente nel 1998. Avvalendosi della lineup attuale e della collaborazione di alcuni ex membri come Ross Sewage e Mike Beams, Matt Harvey mette a lucido la sua prima prova sulla lunga distanza, lanciando un invito a quei fan dell’ultima ora che magari si sono abituati alle produzioni curate di dischi come “All Guts, No Glory” o “Necrocracy”. Detto che quando si menziona il primo “Gore Metal” di certo non si sta parlando di un album messo su nastro trent’anni fa in una cantina, è altrettanto vero che la nuova registrazione (dalla quale è stata esclusa la cover di “Sodomy and Lust” dei Sodom) riesce a valorizzare ulteriormente un lotto di brani per certi versi acerbo ma al tempo stesso assai piacevole. Quasi superfluo sottolineare che all’epoca la band fosse ancora totalmente in preda alla sua ormai nota Carcass-mania e che le canzoni, di conseguenza, presentino una sequela enorme di omaggi a “Reek Of Purefaction” e “Symphonies of Sickness”; tuttavia, l’abilità degli Exhumed di maneggiare questo death-grind primigenio e di mescolarlo con spunti più vicini al thrash o al death old school iniziava ad intravedersi e il disco alla fine dei conti centrava il suo obiettivo. Ora, per coloro che seguono i Nostri sin dagli esordi, “Gore Metal: A Necrospective 1998-2015” rappresenterà quasi sicuramente un prodotto inutile, mentre a chi ama particolarmente le ultime uscite del gruppo questo materiale potrà risultare forse troppo grezzo; può darsi però che Matt Harvey volesse semplicemente rendere piena giustizia ad un’opera alla quale è molto legato e da questo punto di vista non si può dire che i suoi intenti non siano andati a buon fine. Tutto sommato, questa nuova versione riuscirà magari a riportare sotto i riflettori alcune vecchie hit dimenticate e metterà gli Exhumed nelle condizioni di poter rinnovare un po’ la setlist dei loro concerti. E chi ama la band a tutto tondo non potrà che gradire.