7.5
- Band: EXHUMED
- Durata: 00:39:37
- Disponibile dal: 21/10/2022
- Etichetta:
- Relapse Records
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Gli Exhumed sono da sempre un gruppo particolarmente incline ai cambi di line-up. Fatta ovviamente eccezione per il chitarrista/cantante Matt Harvey, la formazione dei death-grinder statunitensi è infatti sempre stata un gran calderone in cui tutti gli altri musicisti andavano e venivano, per poi magari fare fugacemente ritorno per una seconda esperienza. Gli ultimi tempi sono in verità stati un po’ più tranquilli per il gruppo originario di San Jose, che ha trovato in Mike Hamilton (Deeds Of Flesh) un batterista stabile e nel redivivo Ross Sewage (Impaled, Ghoul) un affidabile bassista/cantante. Per completare la stesura di questo nuovo “To the Dead”, la band ha tuttavia fatto ricorso a forze esterne, andando a convocare numerose di quelle figure transitate nella line-up degli Exhumed in varie fasi della loro storia. Gente come Mike Beams, Leon del Muerte, Matt Widener e Bud Burke è quindi stata invitata a inviare input e a proporre canzoni, dando vita a una sorta di brainstorming collettivo per celebrare l’ormai trentennale carriera del gruppo.
Dopo un disco decisamente rozzo e diretto come “Horror”, gli Exhumed riprendono quindi la loro personale ricerca del perfetto brano death-grind con più frecce al proprio arco, tornando ad arricchire i pezzi con più elementi ed influenze. Il risultato è una tracklist che naturalmente rimane fedelissima alla tipica caratterizzazione sonora della band, ma che, almeno rispetto a “Horror”, cerca di trovare specificità in una maggiore dilatazione dei singoli brani, restando al contempo ben lontana da qualsiasi sensazione di ridondanza.
A livello strettamente stilistico, non ci sono grosse sorprese in “To the Dead”, ma l’approccio più elaborato e i diversi influssi portati da questo allargato team di composizione risultano in un disco che aggiunge un’altra decina di tracce a un discorso che è sì sempre stato chiaro e limpido, ma che in questa occasione risulta più dinamico e ispirato rispetto a certe ultime prove. Il gruppo viaggia per tutta la durata dell’album in continua dialettica tra classica matrice Carcass (“Necroticism”) e vecchia scuola death-thrash, rievocando antiche sensazioni e portando il tutto su registri simili a quelli assaporati sui vari “Anatomy is Destiny”, “All Guts No Glory” e “Necrocracy”. Aumenta insomma la varietà di soluzioni, che appaiono sempre estremamente centrate nell’economia di canzoni molto ben scritte e perfettamente eseguite da un quartetto in gran forma.
In definitiva, “To the Dead” è certamente un lavoro che trae vantaggio dall’apporto delle illustri collaborazioni, ma, al tempo stesso, è un capitolo che ci presenta una band matura nell’interpretazione e ormai sempre più a suo agio nel ruolo di leader di questo specifico filone death-grind. Chi li ha sempre amati non potrà che accoglierli nuovamente a braccia aperte.