7.0
- Band: EXHUMED
- Durata: 00:11:19
- Disponibile dal: 22/10/2021
- Etichetta:
- Relapse Records
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Non è da Exhumed restare per troppo tempo con le mani in mano, nemmeno di fronte a una pandemia. Non a caso, la band di origine californiana è stata fra le prime a imbarcarsi in un vero e proprio tour negli ultimi tempi, una volta che negli USA è stato dato il via libera agli eventi dal vivo, mentre è notizia recente che un nuovo album sia già stato registrato per una pubblicazione nel 2022. Per non farsi mancare proprio nulla, è quindi arrivato fra noi anche un nuovo EP, “Worming”, rilasciato (per ora solo sulle piattaforme digitali) per sottolineare l’inizio del suddetto tour, che sta vedendo protagonista la band assieme a Creeping Death, Bewitcher ed Enforced. L’ascolto di queste nuove quattro canzoni ci parla di una realtà in forma, alle prese come sempre con una stratificazione di influenze anche piuttosto diverse fra loro, rielaborate attraverso quell’attitudine violenta e spavalda tipica della formazione. L’episodio che dà il nome al lavoro è senza dubbio l’apice della tracklist, con i suoi rimandi ai Carcass alternati a soluzioni più classicamente thrash-death, per un mix intenso e al tempo stesso squisitamente orecchiabile. In questo brano gli Exhumed sembrano tornare allo stile di qualche anno fa, quando la vena carcassiana in stile “Necroticism”/“Heartwork” tendeva a essere più accentuata e le composizioni erano solite prendere una piega maggiormente strutturata. Il resto dei pezzi, invece, sposa la linea più essenziale e sfrontata dell’ultimo “Horror” e dei lontani esordi gore metal, basandosi su pochi riff, autocitazioni che inteneriscono il più ruvido tra gli estimatori della band, un tema subito ben distinguibile e un’indole hardcore. Non a caso, la brevissima “N.M.F.O. (N*zi Metallers Fuck Off)” rimanda nel titolo alla famosa canzone dei Dead Kennedys, successivamente divenuta hit dei Napalm Death.
Nel suo insieme, “Worming” racchiude dunque in sè tutte le tipiche caratteristiche del suono Exhumed: dalla volontà da parte dei quattro di ironizzare sui loro stessi luoghi comuni a una maturità espressiva che si traduce in pezzi gradevolissimi, non lasciando campo a dubbi. Anche in soli undici minuti, Matt Harvey e compagni sanno come farsi ricordare.