7.0
- Band: EXILIA
- Durata: 00:42:48
- Disponibile dal: 30/03/2012
- Etichetta:
- ZYX Records
- Distributore: Venus
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Dopo la parentesi acustica di “Naked”, e a tre anni da “My Own Ruin”, tornano a farsi sentire nelle più consone vesti elettriche gli Exilia con “Decode”, quinto album in studio e primo registrato senza il membro fondatore Elio Alien. Senza voler nulla togliere al pur bravo chitarrista, possiamo dire che il cambio di line up non sembra aver alterato più di tanto gli equilibri musicali della band meneghina, sempre più plasmata intorno alla figura della carismatica singer Masha, unica sopravissuta della formazione originaria e autentico punto focale nel sound degli Exilia. La sua voce double face – della serie ‘carezze & cazzotti’, sulla scia delle varie Sandra Nasic, Otep Shamaya e Candice Clot – marchia a fuoco tutti i pezzi, ben suppportata da una base ritmica saldamente ancorata a quelle sonorità crossover/nu-metal esplose a cavallo del nuovo millennio e oggi tornate alla ribalta. Nessuna novità all’orizzonte, tuttavia l’esperienza maturata in quasi vent’anni di onorata carriera permette ai nostri di infilare una serie di brani ora più tirati (“Satellite”, “Unconventional”) ora più radiofonici (“Over The Edge”, “Invisible”, “My Exception”), ma sempre e comunque perfetti per strizzare gli ultimi watt di autoradio già provate dalla discografia dei Korn pre-dubstep. Come per i loro concittadini Lacuna Coil, e con le dovute proporzioni tra il mercato tedesco e quello americano, anche nel caso degli Exilia la notorietà è arrivata prima all’estero che in patria, senza apparente motivo vista la bontà della loro proposta: a meno di non soffrire di una forma acuta di esterofilia (o nazionalfobia), se amate il genere e le band sopra citate con “Decode” andate pure sul sicuro.